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Foto LaPresse
La coalizione di Renzi è finita prima di iniziare
Dovevano esserci radicali, verdi, socialisti, cattolici, ex popolari, prodiani, alfaniani. E' rimasto solo il Pd
"Da Calenda a Pisapia", gioiva Renzi fino a qualche settimana fa. Una coalizione ampia con dentro tutti: radicali, verdi, socialisti, cattolici, ex popolari, prodiani, alfaniani. Tutti in fila. Dietro Matteo Renzi, va da sé. L'ex premier si spellava già le mani e per riuscire nell'impresa ha scommesso tutto sul soldato Piero Fassino. Il povero ex sindaco di Torino ha così incontrato tutti: Emma Bonino, Giuliano Pipapia, Bruno Tabacci, Riccardo Nencini (socialista), Angelo Bonelli (Verdi), Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi. Di più: Renzi annoverava anche l'ex alfaniano Tonino Gentile, l'uomo forte di Calabria che può ben provare: "Qui sono più forte di Forza Italia". Insomma sembrava fatta. Renzi faceva già di conto e sperava nel famoso 40 per cento. Eppure mai dire mai. Niente di niente, ha perso tutto: da Emma Bonino a Giuliano Pisapia, passando per Maurizio Lupi. E persino Gentile s’è preso tutte le Calabrie ed è tornato con Forza Italia.
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