Dalla volontà di potenza alla volontà di celebrity
S’attende il duello tra la figlia di Donald e l’anchorwoman
La serata dei Golden Globe di domenica scorsa è dunque stata il Rubicone dello spirito del tempo. Una superuoma, la star Oprah Winfrey – ex povera, di colore – ha tenuto un discorso su molestie alle donne, informazioni, futuro dell’America e subito s’è aperta una mobilitazione per una sua candidatura alla presidenza Usa. Il passaggio, oltre che antropologico, è epocale, anzi, meglio: ontologico. Mario Perniola, il filosofo, se n’è andato giusto due giorni fa, e solo lui con la sua sapiente gnoseologia dell’inorganico l’avrebbe saputa spiegare questa inedita metamorfosi dello Ubermensch. Anche Ivanka Trump, sorvolando sul proprio paparino strapazzato da Winfrey s’è detta entusiasta della novità e già presso i saputi, gli uommini scicche e le femmine pittate, s’attende – per il 2020 – il duello tra la figlia di Donald e l’anchorwoman. Dalla volontà di potenza, dunque, abbiamo svoltato. E’ la volontà di celebrity.
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