La filastrocca di Lupo
Luna era corsa via, cercandolo con la testa assente e disperata, e lui l'attendeva, ululando
Dove aveva la testa, Luna, ieri, per dimenticarsi il portafoglio nel cappotto – e anche questo, lasciarlo – per correre, dove? Qualcuno l’ha vista andare, veloce, dentro a un camminamento fatto di legname piegato ad archi. E di certo ha preso per quella strada e così raggiungere il Lupo – dal petto ispido di legname – dove come un’armatura di quattro colori teofori, e cioè porpora, verde, carminio e celeste, si faceva largo tra le fantasticheria dell’assenza ululando in direzione della luce raccolta dalle vetrate, la sua filastrocca incantata: prendo a me il tuo vivo cielo, lascio al mondo il cupo gelo.
Il Foglio sportivo - in corpore sano