Dare arte all'arte
Alla presentazione romana di “Zona Industriale” di Eduard Limonov protagonista vero è stato Roberto D’Agostino, l’unico sciamano dell’immaginazione e della creatività
Alla presentazione romana di “Zona Industriale” di Eduard Limonov – alla presenza dello stesso Limonov – protagonista vero è stato Roberto D’Agostino, l’unico sciamano dell’immaginazione e della creatività in grado di dare arte all’arte. A dispetto del ciapi ciapi dei letterati, nel frattempo che Limonov se l’ascoltava per tramite di traduzione, D’Agostino è andato dritto al punto con l’esegesi dell’opera evocando – in omaggio alla crudeltà nichilista – “una pistola in forma di penna”. Una lectio insomma, quella di D’Agostino, sul “fascista, genio assoluto e perfetto stronzo” qual Limonov è. E tutta quella brava gente – tantissima, radunata nella libreria Ibs di via Nazionale – come mosche al miele della vera poesia, godeva l’istante perfetto: “Come quando, nel coito, ci si stacca dalla solitudine cosmica”. (Per non dire del dettaglio karmico di tutta la scena: il profilo del Duce nell’anello di Limonov). Con Goethe, il russo Limonov – e dunque, in quanto russo, vero europeo – sottoscrive la proposizione che così recita: “Le inclinazioni artistiche altro non sono che energie sessuali secondarie” ma con D’Agostino, non può che proclamare: “No future”. Solo eternità.
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