Di tutte voi a lei nessuna è uguale
“La pena d’amore fa nido nel mio cuore, brullo e solitario, che fare?”
Di tutte voi a lei nessuna è uguale, diceva ieri Timur fermo alla biglietteria automatica della fermata Cornelia. Dietro di lui c’era una comitiva di ragazze moldave, giunte per il casting di chissà quale sfilata di moda a Roma. E a loro parlava Tamerlano: “La pena d’amore fa nido nel mio cuore, brullo e solitario, che fare?”. Ecco la bella Mimì Tirabusciò, ormai oltre il varco, vicina alle scale – salutata con un batter di tacchi dai due soldati di guardia – prendere il convoglio in direzione Termini. Staccando un biglietto, Timur, scappava per inseguirla. E di tutte quelle, solo una – una urì – con lui riusciva a entrare nello stesso vagone della sciantosa. Le altre – con le banconote – s’attardavano ancora al distributore e toccava alla ragazza e a Tamerlano prendere discorso con la vedette, e interrogarla, fosse pure per farsi spiegare la maniera di spadellare la pasta fritta e così giungere al primo nodo che lega gli enigmi del cuore: “Rapido mi volto, ti vedo ed ecco, scompari”.
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