Sant'Antonino al camposanto
Il concerto degli uccellini per rallegrare il riposo dei morti
A tutti dà sempre un gran da fare, il Clemente. Come ieri, dall’alto dei cieli, scatenava i cardellini indaffaratissimi al seguito di Sant’Antonino. Questi, nel giorno della sua festa, 13 giugno, andava al cimitero per fare visita ai morti. E bravissimo come sempre a stare ovunque, in cammino per le strade, fermo all’incrocio della Catena, in macchina verso il bivio per Assoro, insomma – dappertutto – il Santo stava anche al camposanto, a Leonforte, dove appunto organizzava il concerto degli uccellini per rallegrare il riposo dei morti. I visitatori, con i lumini in mano, non credevano alle loro orecchie. Suonavano la Cumparsita, il pezzo forte del repertorio, un brano assai gradito al Misericorde a giudicare dalle coreografie esibite dalle nuvole, sempre pazze di tango. I visitatori, con il cuore in gola, non credevano ai loro occhi perché comunque il Santo, lesto come un ladro di luce, accanto a ogni tomba faceva sbucare un giglio e da ogni lastra si sprigionava profumo. E gioia. E il Bambinello, in braccio al Santo, rideva. E rideva.
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