Le civette adoranti
“In ciò che finora ho veduto, all’infuori di te, io non vorrei avventurarmi”
Ben più di due, anche tre – ma perfino quattro – erano le civette adoranti, ieri, intorno ad Anacleto. Profondeva scienza e gli si appannavano gli occhiali sul becco. Era la condensa dell’aria condizionata a palla nella suite del resort di Honolulu dove lui, la notte, faceva dionisismi (mentre Merlino vi dormiva di giorno per poi dismettere l’alchimia e tutta la scienza regia in cambio di ricettari per sempre più nuovi e inarrivabili drink). Cantava “Es un sentimiento nuevo”, Anacleto. E le civette, adoranti, lo sbaciucchiavano in ogni sua piuma dicendogli, a turno, “in ciò che finora ho veduto, all’infuori di te, io non vorrei avventurarmi”.
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