I distinti anonimi della domenica pomeriggio
Merlino dormiva, non avendo intenzione di ricominciare con la Tavola Rotonda, Camelot e chissà quale altro magheggio di Morgana
Cosa c’è di più orribile del tempo perso, il passatempo forse? Anacleto non aveva sosta, ieri, e sperava di svegliare alle più potenti responsabilità Merlino che, al contrario, si calava sulla fronte la visiera del suo berretto alla Qui (o forse anche Quo, o Qua) e si faceva la pennica sul ballatoio della palafitta in comodato a Honolulu non avendo punto intenzione di ricominciare con la Tavola Rotonda, Camelot e chissà quale altro magheggio di Morgana. “In abiti civili”, diceva, “tutti questi tuoi avventori al bar, altro non sono che distinti anonimi della domenica pomeriggio, ometti impauriti delle proprie mogli… cosa te ne fai delle loro sbronze del pressapoco, ne cavi forse delle ballate leggendarie?”. Merlino rispondeva con il gorgoglio del pisolino, anzi, se la dormiva della grossa e Anacleto, allora, spazientito, ebbe a gracidare i più spaventosi improperi ai turisti: “Tutto è oscuro, solo il pressappoco è preciso in voi!”.
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