No woman no drive
In Arabia Saudita alle donne è vietato guidare, pena l'arresto. La legge concede loro solo il sedile posteriore. Ogni tanto alcune pasionarie si mettono al volante e in segno di protesta compiono qualche carosello per Riyadh, ma le autorità saudite non gradiscono. Deve essere per questo che una 24enne saudita ha deciso di usare il web per sostenere la battaglia. Areej Khan, studentessa di design negli Usa, ha lanciato il progetto We the Woman con tanto di blog: http://n7nudrive.com/. L'idea è semplice. Una serie di stickers scaricabili anche da flickr. Ritraggono il profilo stilizzato di una donna con kefiah e tanto di egal, la striscia che solo gli uomini mettono alla testa per tener fermo il copricapo. Sopra un callout, la nuvoletta dei fumetti, in cui si può scrivere quel che si vuole. Il risultato. Anche per le strade di Riyadh sono apparse le rivendicazioni delle guidatrici negate. Ci sono quelle più religiose e ad effetto, del tipo: “Guidare non è contro la mia religione”, “Guidare è un mio diritto divino”. Quelle più caustiche come “Non amo il sedile posteriore”. Altre più pragmatiche: “Ho risparmiato 1500 rial guidando da sola in giro per l'Arabia Saudita”.