Vola Colombia!
Si vota domenica per le politiche in Colombia. 16 liste e 948 candidati per i 102 seggi del Senato; 282 liste e 1533 candidati per i 166 seggi della Camera dei Rappresentanti.
Inoltre ci sono 12 liste e 57 candidati per i cinque seggi della Colombia al Parlamento Andino.
Il gran numero di liste alla Camera è dovuto all’escamotage che in Colombia chiamano “Operazione Vespa” e che dal 1990 hanno adottato tutti i grandi partiti, per meglio sfruttare il meccanismo dei resti.
Alla Camera sono riservati due seggi agli afro-colombiani, uno ai residenti all’estero, uno agli indigeni e uno alle minoranze non altrimenti rappresentate. Al Senato sono riservati due seggi agli indigeni.
Per le presidenziali si voterà il 30 maggio, ma anche le politiche sono dominate dal tema della successione al presidente Álvaro Uribe Vélez, cui la Costituzione impedisce una terza candidatura consecutiva.
Il Congresso aveva apprivato una legge per indire un referendum che avrebbe potuto rendere possibile una terza candidatura, e la sua altissima popolarità gli avrebbe permesso di vincere a mani basse.
Ma la Corte Costituzionale ha cassato la legge, per eccesso di spesa nel processo di raccolta di firme da cui era partita l’iniziativa di legge
È partita dunque la corsa alla successione.
Il “delfino” ufficiale di Uribe è Juan Manuel Santos, che è stato designato dal Partito de la U: formazione che ha raccllto la maggior parte degli uribisti usciti dallo storico Partito Liberale.
Juan Manuel Santos, al monento in testa alle intenzioni di voto col 23 per cento, è l’ex-ministro della Difesa protagonista delle spettacolari vittorie contro le Farc
In particolare, era ministro della Difesa Juan Manuel Santos quando fu liberata con l’”Operazione Scacco” Íngrid Betancourt.
Come vicepresidente Santos si è scelto Angelino Garzón: già sindacalista, poi governatore per il Polo Democratico Alternativo di Valle del Cauca (il dipartimento di Cali), poi ambasciatore all’Onu
Cambio Radicale, altro partito di ex-liberali uribisti, presenta Germán Vargas Lleras, senatore votatissimo e figlio di un presidente. Ma è un partito particolarmente danneggiato dallo scandalo della parapolitica.
Ovvero, i politici che erano collegati ai gruppi paramilitari dell’estrema destra, dediti anche al narcotraffico.
Tra i pre-candiddati del Partito Conservatore, terza importante formazione della coalizione uribista, spicca Noemí Sanín, ex-ministro degli Esteri e ex-ambasciatrice a Madrid e Londra
Il Partito Liberale, all’opposizione, presenta l’ex-ministro della Difesa Rafael Pardo.
Il Polo Democratico Alternativo, fronte delle opposizioni di sinistra, ha invece designato l’ex-guerrigliero Gustavo Petro
Petro ha il problema di una parte del suo partito che simpatizza per Chávez. Ha dovuto anche rimproverare alcuni candidati che oltre confine avevano svolto attività assieme a esponenti del partito chavista.
Dopo varie rotture e riappacificazioni Chávez e Uribe hanno infatti finitom per rompere definitivamente, e all’ultimo vertice di Cancún per un pelo non si sono presi a schiaffi
Chávez accusa Uribe per l’accordo sulle basi militari Usa in olombia. In Colombia Chávez è accusato di proteggere le Farc
Anche in queste elezioni le Farc obbligheranno comunque a organizzare un imponente dispositivo di sicurezza.
Ci sono infine i “Tre Tenori”, come li hanno ribattezzati sul modello Pavarotti-Carreras-Domingo: i tre ex-sindaci di Bogotá Antanas Mockus, Enrique Peñalosa e Luis Eduardo Garzón.
Indipendente Mockus, ex-liberale Peñalosa, ex-comunista e ex-Polo Democratico Alternativo Garzón, già candidati avversari tra loro, si sono messi assieme per fondare un nuovo partito Verde.
Ma non manca chi se la prende con tutti: la parolaccia costruita da un candidato di protesta con i simboli dei quattro partiti maggiori ha provocato un divieto esplicito alla propaganda “negativa”.
Il presidente colombiano Alvaro Uribe ha denunciato ieri presunte "ingerenze" straniere nella campagna per le elezioni legislative e presidenziali in Colombia, accusando "i governi stranieri" di cercare di far valere la loro influenza su questa tornata elettorale. Il capo di Stato ha invitato i 29,8 milioni di elettori colombiani a non cedere alle pressioni straniere quando andranno a votare per le legislative e per le presidenziali. Le didascalie della gallery vi spiegano come funzionano le elezioni in Colombia.