Perché l'Iran fa festa
Nava razaneh in persiano antico, Nawruz in persiano moderno, Newroz o Nuroj in curdo, Nayruz in arabo: in italiano, sarebbe il “Nuovo Giorno”
Variamente celebrata il 20, il 21 (data riconosciuta dall’Onu) o il 22 marzo, in coincidenza con l’Equinozio di Primavera (in questa foto, sul sito della tomba di Ciro il Grande a Pasargadae)
È la festa dell’Anno Nuovo nel Calendario Persiano, “quando il leone attacca il toro”
Rimasta anche dopo la conquista islamica in Iran, dove è tuttora l’inizio dell’anno legale
In Paesi di cultura iranica come l’Afghanistan o il Tagikistan
Tra popoli di lingua iranica come i curdi, per i quali la sua celebrazione è diventata un importante simbolo di identità nazionale
Tra gli iranofoni emigrati all’estero, dagli Stati Uniti alla Germania o all’Australia
Tra le minoranze iranofone in Paesi non iranici, dalla Turchia all’Iraq o al Pakistan
In Paesi non iranici che però dalla cultura iranica sono stati influenzati: dall’Azerbaigian alla Georgia, dall’Albania al Turkmenistan, dall’Uzbekistan al Kirghizistan o al Kazakistan
E tra minoranze religiose che in Iran hanno avuto origine, dai Parsi ai Sufi o ai Bahai
La mitologia iranica fissa il primo Nawruz a 15.000 anni fa, all’epoca del leggendario re Yima. Il profeta Zarathustra ne fece poi la festa del dio del bene Ahura Mazda
Nel 487 a. C. Il Gran Re Dario I lo fece celebrare nel suo palazzo reale di Persepoli, facendosi portare doni da tutti i popoli dell’impero
Al tempo dei Parti il Nawruz divenne festa nazionale. Ardashir I, capostipite della dinastia dei Sasanidi, introdusse l’uso di celebrarlo con un’udienza pubblica, un’amnistia e lo scambio di doni
In Iran il Nawruz rappresenta anche un simbolo di resistenza all’arabizzazione, visto con una punta di sospetto dal regime islamico. Nella foto, omaggio di fiori alla tomba di Ciro il Grande
La festa inizia con il Khouneh Tekouni: rito di pulizia e messa a nuovo della casa, all’origine delle nostre pulizie di primavera
Si fa 12 giorni prima, e comprende anche l’acquisto di vestiti nuovi, la decorazione di case con fiori, la visita a parenti e amici. Ci si rinnova come fa la Terra con la Primavera
L’ultimo mercoledì dell’anno si fa lo Chahârshanbe Sûrî: festa del fuoco in cui si accendono per le strade falò su cui poi gli uomini devono saltare.
"Il mio colore giallo a te, il tuo colore rosso a me", gridano mentre saltano. Significa che danno al fuoco la propria debolezza, prendendone la forza.
È una rappresentazione allegorica della vittoria della luce sulle tenebre strettamente collegata alla teologia del dualismo zoroastriano
Una tradizione assicura che in questa notte gli spiriti dei morti tornano a far visita ai loro discendenti. Si rompono anfore e si fanno nodi a un fazziolletto che poi si chiederà di sciogliere, per buon augurio
un uomo tinto di nero in un costime rosso, canta a danza per le strade al suono di tamburello e trombetta, augurando l’Anno Nuovo
Questo messaggero del Nawuruz deriva dal dio sumero del sacrificio Domuzi, che era ucciso a ogni ultimo giorno dell’anno per rinascere a Capodanno
Arrivato il Nawruz si fa poi l’Haft Sin: pranzo tradizionale dei “Sette Esse”, per le sette portate il cui nome inizia per la stessa lettera. Sabze: chicchi di lenticchie, orzo o frumento, a simboleggiare la rinascita
Samanu: zuppa di cereali, a simboleggiare l’abbondanza.
Senjed: frutti secchi di oleastro, per l'amore. Sîr: aglio, per la salute. Sîb: mele, per la bellezza. Somaq: bacche, per l'alba. Serkeh: aceto, per la pazienza e la saggezza.
Il mito curdo ricorda nel Newroz quando l’eroe leggendario Kaveh il Fabbro uccise Zahhak: uno spaventoso, mitologico tiranno che opprimeva i curdi per nutrirsi di cervello umano
Per questo i curdi hanno fatto del Newroz una festa nazionalista, durante la quale ci si veste nel rosso, verde e giallo della bandiera curda
In Turchia la festa fu per questo vietata fino al 2000, e nel 1992 la repressione della polizia provocò una settantina di morti
A Sulaymaniyah, nel Kurdistan iracheno ora libero da Saddam, è stata eretta una statua per celebrare Zakia Alkan, che si immolò nel fuoco per protestare contro il bando turco della festa
I Bahai, religione di origine iranica oggi diffusa in tutto il mondo, lo chiamano New Ruz e lo festeggiano ogni 21 marzo, inizio del loro Calendario
Fine del digiuno dei 19 giorni, il New Ruz bahai è celebrato con una cena abbondante seguita dalla preghiera e dalla lettura dei testi sacri
Nawruz è una ricorrenza tradizionale che celebra il nuovo anno e che è festeggiata in Iran, Kurdistan, Azerbaijan, Afghanistan, Albania, Georgia, in vari paesi dell' Asia centrale come il Turkmenistan, il Tajikistan, l'Uzbekistan, il Kyrgyzstan e il Kazakhstan, e presso le comunità iraniane in Iraq, Pakistan, Turchia, ed in molti altri paesi. Ricorre il 21 marzo, sebbene in alcune località lo si festeggi il 20 o il 22, venendo di fatto a coincidere con l'equinozio di primavera.