Vincent va in città
Obiettivo della mostra, analizzare due inclinazioni apparentemente contraddittorie. Da una parte, l’amore per la campagna, come in questo Le Pont Langlois del 1888, ispirato all’estetica giaponese.
Una campagna a cui van Gogh si ispirava e che sperava restasse fissa e immutabile, come in questa Semina delle patate del 1884, in cui i contadini portano ancora gli zoccoli
Al contempo, però, van Gogh sentiva il richiamo della città, dove sperava di ricevere il giusto riconoscimento per le sue opere. In un Autoritratto del 1887 si ritrasse come un elegante cittadino
Van Gogh riuscì a coniugare le sue inclinazioni nella ricerca di quella che è stata definita “campagna in città”. Scorci di periferia semi-agreste come questo Fosso del 1884.
Cipressi con due figure femminili, del 1889. Sullo sfondo una delle amatissime case con i tetti di paglia, che van Gogh definiva “nidi umani”.
Il Vialetto nel giardino pubblico, del 1888, è un altro esempio di ricerca della campagna in città.
Anche l’ambientazione spesso ricerca il compromesso. Queste Lavandaie al Canal Roubine du Roi, del 1888, ripropongono ad esempio un tema tipico dei pittori olandesi dell’800, ma nei caldi colori della Francia del Sud.
Una importante fonte di ispirazione per van Gogh fu il famoso “pittore dei contadini” Jean François Millet, di cui qui vediamo I raccoglitori di fieno, del 1850.
La scoperta della campagna in città fu favorita anche dai soggiorni presso il fratello Theo, che abitava a Parigi nei pressi di Montmarte. Questi Orti a Montmartre sono del 1887.
Ad Arles invece van Gogh avvertiva la forte influenza di Honoré Daumier, come si può notare in questo I bevitori o Le quattro età dell’uomo, del 1890.
"Campagna senza tempo – Città moderna" è la mostra in programma al Vittoriano dall'8 ottobre 2010 al 6 febbraio 2011 che riporta a Roma Vincent van Gogh dopo 22 anni di assenza. Un'iniziativa che si propone di ripetere il successo strepitoso dell'ultima mostra di Caravaggio: un artista distante da van Gogh nel tempo, ma simile a lui per le esperienze estreme, il senso del colore e il ruolo di rottura della tradizione.