Viaggio al confine di Israele - Le foto di Giulio Meotti
Kiryat Shmona: le case gialle sulla sinistra sono protette da bunker di nuova costruzione. In alto, dietro alla collina, è già Libano. Qui Hezbollah ha lanciato un migliaio di missili su tetti e strade
Il kibbutz Kfar Giladi protetto da una barriera. Siamo a Tel Chai, la "collina della vita", e un enorme leone ricorda i pionieri ebrei uccisi per difendere i villaggi cent'anni fa
Sulla strada per Metulla, l'ultimo villaggio israeliano prima del confine con il Libano. Qui sono stati uccisi numerosi israeliani e turisti negli anni in cui da Beirut Arafat ordinava le incursioni assassine
Memoriale sotto l'albero di Kfar Giladi dove sono stati uccisi una dozzina di riservisti israeliani nel 2006. Erano paracadutisti, ma nella vita erano anche impiegati, avvocati, medici, professori universitari. Hanno ignorato l'allarme
Le case sullo sfondo sono dentro al territorio libanese. Costruzioni dove nessuno vede mai bambini o famiglie: sono gli occhi di Hezbollah dentro a Israele
Oltre la barriera gialla in fondo alla strada è Libano
La vista oltre la "porta di Fatima". Dove è stata scattata la foto è Israele, oltre i vigneti è già Libano. Bint Jbeil è qui vicino: vi sono stati uccisi tanti soldati israeliani
Verso Metulla, costeggiando il confine libanese
A questo reticolato termina lo stato di Israele
Il villaggio arabo di Kfar Kila a ridosso del confine israeliano. Nella strada per questo villaggio è stato ucciso un ufficiale israeliano lo scorso agosto nello scontro con l'esercito libanese
La città di Kiryat Shmona vista dall'alto di Tel Chai. Da quassù piovevano i missili nel 2006
Salendo nel Golan iniziano i campi minati
La “porta di Fatima” è la frontiera più calda del medio oriente. Il nostro inviato Giulio Meotti ci è stato questa estate e ci racconta, attraverso le immagini, perché è la sola frontiera dove l'esercito di Israele è letteralmente nel mirino del nemico.