L'ultimo samurai
In Giappone il mito di Mishima viene celebrato ancora, come simbolo del nazionalismo giapponese
Mishima è nato a Tokyo il 14 gennaio del 1925. Giovanissimo si avvicinerà alla letteratura classica e alle forme del teatro No e Kabuki
Intorno al 1950 Yukio si avvicina alle arti marziali e al culturismo, diventando in breve tempo maestro di Kendo e Iaido. La spada, nella sua vita, diventa così il simbolo della "realtà dell'universo virile"
Con Henry Scott Stokes, inviato del Times a Tokyo e amico intimo di Mishima
La fotosequenza del seppuku. Subito prima, Mishima aveva pronunciato un discorso in diretta televisiva, esaltando lo spirito giapponese e rinnovando la sua condanna della Costituzione del 1947
Nel 1965 appare la tetralogia Il mare della fertilità. L'ultimo volume, La decomposizione dell'angelo, fu finito di scrivere proprio il 25 novembre 1970
Il successo internazionale per Mishima giunge nel 1949 con “Confessioni di una maschera”
Il giovane Yukio (qui in una foto del 1931) studierà Legge, lavorando per qualche anno come funzionario statale al Ministero delle Finanze, posto che lascerà per dedicarsi alla scrittura
Mishima fondò la Tate no Kai (Società degli scudi), un piccolissimo esercito di studenti universitari "fatto da persone rivolte verso i valori dello spirito, con muscoli ben temprati e senza armi"
Mishima - Una vita in quattro capitoli (Mishima: A Life in Four Chapters) è un film del 1985 diretto da Paul Schrader
Il 25 novembre di quarant'anni fa Yukio Mishima, dopo aver occupato simbolicamente il ministero della Difesa giapponese, si toglie la vita a quarantacinque anni tramite il suicidio rituale (seppuku). Nel suo studio fu ritrovato un biglietto con scritto: «La vita umana è breve, ma io vorrei vivere per sempre». Nel 1970 Mishima era già una celebrità, per tre volte candidato al Nobel per la letteratura. Oggi è considerato uno degli scrittori più influenti del Giappone post Seconda guerra mondiale.