Dal telegrafo a Bill Gates
L'accordo tra Microsoft e Nokia è stato accolto male dalla Borsa di Helsinki, con perdite dell’ordine del 4,3 per cento. Colpa di un giudizio negativo di JP Morgan Cazenove, che non ne vede chiari i possibili benefici
Quella di Nokia è una storia molto particolare. La parola viene da una radice finlandese arcaica usata sia per gli zibellini che per i castori. Comunque, compare uno zibellino sullo scudo della città di Nokia
Citata per la prima volta in un documento nel 1505, oggi con poco più di 30.000 abitanti, a 15 Km a ovest di Tampere, la cittadina di Nokia si trova sulle rive del fiume Kokemäenjoki
Proprio questo fiume convinse nel 1871 l’ingegnere minerario Fredrik Idestam a spostare a Nokia la segheria da lui creata sei anni prima a Tampere. La corrente assicurava energia a buon mercato.
Leo Mechelin, compagno di studi di Idestam e suo socio, ebbe l’idea nel 1902 di aggiungere alla segheria una centrale elettrica. Mechelin fu anche un importante politico, fondatore del partito liberale finlandese.
Quell’energia attrae nel 1904 da Helsinki la Suomen Gummitehdas Oy, impresa leader nella fabbricazione degli stivali di gomma.
E gli stivali di gomma sono una merce per cui nella paludosa Finlandia non manca mai il mercato.
Nel 1912 nasce una terza società: la Kaapelitehdas, “Fabbrica di Cavi”, che diventa la principale industria finlandese di cavi telefonici. La sua sede storica è oggi diventata un importante centro culturale.
Nel 1918 la società degli stivali acquistò la segheria in fallimento. Nel 1922 comprò anche la Fabbrica di Cavi, di cui era direttore Verner Weckman: oro di Lotta Greco-Romana alle Olimpiadi di Londra del 1908.
Tra 1930 e 1940 e poi di nuovo tra 1941 e 1944 la Finlandia combatte contro l’Urss la Guerra d’Inverno e la Guerra di Continuazione, all’interno della Seconda Guerra Mondiale.
Entrambe sono perse, e la Finlandia è obbligata dal trattato di Pace a pagare pesanti riparazioni. Con presidente Weckman, la Fabbrica di Cavi si offre di fornire la quota cavi di queste riparazioni
Un sacrificio patriottico con cui però la Nokia, dal 1967 un gruppo unico, si assicura la conquista dell’intero Mercato dell’Est. Ma un po’ tutta l’economia finlandese si adagia sulle forniture al blocco comunista.
Mentre l’Europa festeggia la caduta del Muro di Berlino, dunque, in Finlandia il Pil crolla, e la disoccupazione oltrepassa il 20 per cento.
Nel 1977, però, è diventato presidente di Nokia Kari Kairamo, che avendo studiato negli Usa non condivide l’orientamento filo-Urss dell’imprenditoria svedese dell’epoca.
In più nel 1973 la crisi petrolifera ha messo fuori mercato gran parte dei prodotti tradizionali di Nokia. Kairanmo pensa dunque di riconvertirsi alle tv.
Ma la concorrenza è troppa, le Tv Nokia non trovano mercato, e nel 1987 il povero Kairamo addirittura si uccide.
Eppure, l’intuizione di passare all’elettronica è giusta. Il suo vice Jorma Ollila, poi presidente dal 1992, si limita a spostare la mira sui cellulari, il cui boom è ancora all’inizio.
La trovata con cui Nokia sfonda è un prodotto user friendly, usabile senza doversi rompere la testa per ore sui manuali di istruzione. Nell’immagine, il Mobira Cityman 150 del 1989 e il Nokia 1100 del 2003.
L’intuizione salva la Finlandia, trasformandola nella Nokialand. E Favorisce il decollo della Silicon Valley di Helsinki. Ma dal 2004 Nokia inizia a perdere la sfida dei cellulari di terza generazione.
Anch’essa, per la verità, inizia a creare i suoi smartphone. Ma sembra soffrire questa corsa alla complicazione, che trasforma in handicap quella semplicità che era stata la sua arma vincente.
Per superare l’handicap Nokia ha iniziato a cercare nuove sinergie tecnologiche. Fino all’accordo con Intel e, ultimissimo, a quello con Microsoft.Basteranno?
L'alleanza tra Nokia e Microsoft, che prevederà l'installazione di Windows Phone 7 sui telefoni dell'azienda finlandese, fa i primi passi e presto potrebbe tradursi in un telefono fatto apposta per Twitter e nella convergenza con la XBox. Il sistema Windows sarà adottato su tutti gli smartphone Nokia con l'obiettivo di portarlo sui prodotti con la fascia di prezzo più bassa raggiungibile. Pochi paesi industrializzati dipendono da una società come la Finlandia dalla Nokia: un terzo della capitalizzazione in Borsa, un quarto dell'export, il 3,5 per cento del Pil, l'1,1 per cento dell'impiego. Tuttora è l'azienda numero uno al mondo nei cellulari: nel 2010, il 32,6 per cento dell'1,4 miliardi di apparecchi venduti. Eppure da un po' respira si respira aria di crisi.