L'Economist frega i suoi lettori
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Dall'editoriale di Giuliano Ferrara:
L'Economist è un giornale molto serio. E' letto in tutto il mondo. Orienta l'establishment finanziario. Ha influenza politica. E' sconsigliabile trattarlo con sufficienza o ignorarlo. Ma pare di capire che stavolta ha screwed, ha fregato i suoi lettori.
Il giornale di Londra ha appena pubblicato, dieci anni dopo i servizi di copertina ispirati all'idea che si dovesse bloccare l'ascesa al governo di Berlusconi, “inadatto a guidare l'Italia”, un nuovo rapporto sul nostro paese. Un lavoro complesso, non privo di inaccuratezze (Rodolfo De Benedetti, per esempio, non gestisce affatto l'impero editoriale del padre, dal quale è invece piuttosto distante), ma di grandi ambizioni: lo scavo dello sfondo storico italiano, le fonti abbastanza ampie (ma non sempre utilizzate con proprietà, come nel caso del direttore di questo giornale), le interviste, i dati sull'industria, sulla crescita, sul mercato del lavoro, sul tasso di natalità, sul risparmio, sul sistema bancario, e naturalmente sul debito e i conti pubblici e privati dell'economia. […] Continua a leggere.
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