Quella Bindi all'Antimafia che non piace al Pdl

    Rosy Bindi è stata eletta presidente della commissione parlamentare Antimafia. A suo favore 25 voti, mentre 8 sono andati a Luigi Gaetti (M5s). Due sono state le schede bianche e una nulla.

    Dopo l'elezione, immediate sono state le reazioni da parte del Pdl, non presente alle votazioni. "Inaccettabile strappo del Pd pur di dare una poltrona a Rosy Bindi", scrive su Twitter Maurizio  Gasparri, senatore Pdl, commentando l'elezione dell'esponente del Pd alla presidenza della commissione Antimafia. "Chi è stato eletto presidente in questo modo inusitato dovrebbe rimettere il suo mandato, perché si troverà a dirigere una Commissione così delicata priva di rappresentanza generale", dichiara Fabrizio Cicchitto, allargando il solco che separa Pd e Pdl dopo la nomina. Cicchitto poi sottolinea che "il comportamento del gruppo del Pd è del tutto inaccettabile perché ha eletto da solo il presidente della commissione Antimafia". "Il gruppo Pdl giustamente non prenderà più parte ai lavori della Commissione togliendole così un'effettiva rappresentanza generale". "In effetti – aggiunge Cicchitto – con questa forzatura è stata affossata l'Antimafia in questa legislatura a meno che non ci sia una revisione totale rispetto alla linea che ha portato a questo risultato.

    La neoeletta Bindi, dal canto suo, ha replicato così al dissenso espresso dai componenti del Pdl: "Spero che tutti gli eletti si adoperino per ricomporre questa frattura e che chi non era presente riconosca che c'è stato un voto. Se tutti facessimo un piccolo passo ci ricorderemmo che siamo qui per lottare contro la mafia e non per  farci la guerra tra di noi". "Il mio primo impegno – ha aggiunto – sarà di superare questa fase di difficoltà: uniamoci tutti alla lotta alla mafia e nella solidarietà a chi opera in questa lotta e nella vicinanza a chi ha  pagato con la vita il suo impegno o ha per questo impegno subito una  mancanza di libertà". Bindi ha concluso esprimendo la convinzione che questo risultato odierno sia il frutto "della mia esperienza in questi anni e di una attività politica trasparente e integerrima".