Il primo giorno da premier

    "Treviso. Che bello incontrare gli studenti! Sentivo la mancanza. Investire sulla scuola e' il modo per uscire dalla crisi". Con un tweet Matteo Renzi ha inaugurato la sua prima uscita pubblica da premier, nella scuola Coletti di Treviso. Un tour de force di impegni, assediato da giornalisti, fotografi, cameramen, privati cittadini e qualche contestatore. "Vedo un clima molto bello, tanto dolore e difficoltà, ma trovo anche grande attesa, speranza e fiducia e sono particolarmente consapevole del durissimo lavoro che dobbiamo fare" ha spiegato il premier durante una conferenza stampa. "Trovo il desiderio profondo di partire sulle cose", ha detto Renzi. Che poi è entrato nel merito dei provvedimenti a cui sta lavorando. Innanzitutto la conferma della volontà di ridurre il costo del lavoro: "Noi ridurremo di almeno 10 mld il cuneo fiscale"; "l'Irap vale circa 30 mld in Italia. Non abbiamo definito quale strada prendere abbiamo discusso dei problemi".
    Presto, prima del 17 marzo, anche il pacchetto lavoro. "Andrò dalla Merkel col jobs act già pronto", ha detto il primo ministro, che ha poi toccato anche altri temi. "Sono dell'idea che ci debbano essere meno municipalizzate", ha spiegato ai sindaci durante un incontro, aggiungendo come comunque "ci voglia certezza delle regole", e come, per questo, non saranno cambiate "per tre anni".
    E a proposito di Angela Merkel e dei rapporti con l'Europa, Renzi ha affermato che il governo intende rispettare il vincolo del 3 per cento ma con delle novità: "Noi rispetteremo i vincoli, modificando e modulando il patto di stabilità interno", ha detto.

    La passeggiata nella città di Treviso è stata piuttosto turbolenta per Matteo Renzi, perché si è formato un vero e proprio corteo di giornalisti e telecamere che seguivano il premier guardato a vista da un consistente spiegamento di forze dell'ordine. Il premier ha trovato ad accoglierlo a palazzo Rinaldi anche una decina di contestatori della Lega Nord, di Forza Nuova e del movimento dei forconi, che hanno cercato di tirargli delle arance. Pronta la replica del premier alle contestazioni: "E' normale, non facciamo passerelle", "non siamo qui a tagliare nastri ma a parlare con il Paese reale". E a proposito di paese reale, l'incontro con una delegazione di operai Electrolux non c'è stato oggi, e Renzi ha spiegato che li vedrà la settimana prossima, "tutti assieme e non solo quelli di questo stabilimento".