Niente bikini, siamo in Kuwait

    La commissione parlamentare per i comportamenti anti-sociali del Kuwait ha proposto il divieto del bikini nelle spiagge e negli hotel dell'emirato petrolifero, pioniere nel Golfo nella concessione di diritti alle donne. "I costumi da bagno sono alieni alla cultura del Kuwait e pertanto non possono essere nè accettati nè tollerati," ha dichiarato al quotidiano Al Rai Hamdan Al Azemi, presidente della commissione, spiegando che "sono in conflitto con i precetti dell'Islam". "Indossare bikini non è una questione di scelta o di libertà personale, piuttosto un assalto ai valori locali e al senso del pudore e della decenza." L'immoralità del bikini era già finita sulle pagine dei giornali nei giorni scorsi, quando una donna kuwaitiana aveva perso la custodia del figlio proprio per aver indossato l'indumento da spiaggia. L'avvocato dell'ex marito ha presentato ai giudici una foto che ritraeva la donna in costume da bagno in una località balneare estera, in compagnia di un uomo che non apparteneva alla cerchia famigliare. Un comportamento ritenuto dalla corte "improprio" ed "un'evidenza di mancanza di pudore morale e religioso", costato alla donna la custodia del figlio. La proposta della Commissione per i comportamenti anti-sociali passerà ora al vaglio del Consiglio dei ministri. Se approvata, diventerà testo di legge