Putin incontra Renzi all'Expo e chiede di "rivedere le sanzioni"
Le sanzioni per il conflitto ucraino "impediscono a Italia e Russia di collaborare" e se si vogliono salvare i progetti comuni "o si eliminano e si apportano modifiche". Così Vladimir Putin ha parlato a Milano, dove ha visitato l'Expo insieme a Matteo Renzi. Il capo del Cremlino ha ribadito che l'Italia è "un partner importantissimo della Russia in Europa" e ha riconosciuto che l'unica soluzione alla crisi in Ucraina è "la pace", sottolineando però che a ormai quattro mesi dall'accordo di Minsk 2 diversi aspetti del protocollo sono stati rispettati.
"Dobbiamo sostenere le aziende che vogliono lavorare e soprattutto non dobbiamo rinunciare ai contratti già firmati", ha sottolineato il presidente russo, osservando che gli scambi commerciali nel primo trimestre 2015 sono crollati, riducendosi di un ulteriore 25 per cento. Renzi, da parte sua, ha assicurato che l'Ue è pronta a revocare le sanzioni se sarà data piena attuazione agli accordi firmati in febbraio a Minsk: "La vera questione oggi riguarda gli accordi di Minsk 2 che se rispettati, e Putin sottolinea integralmente, sono la stella polare", ha spiegato il premier, "se si procederà in modo spedito in quella direzione, la fase di tensioni, di sanzioni e di controsanzioni commerciali verrà meno".
Dal colloquio Putin-Renzi e'emersa "la condivisione della preoccupazione e la volontà di trovare insieme una soluzione alla minaccia del terrorismo internazionale". Il premier ha chiesto esplicitamente che "la Russia sia in prima fila contro le minacce globali", a partire dallo Stato islamico. Quanto succede in Libia è la "conseguenza dell'intervento militare nel 2011" della Nato, ha sostenuto Putin. Quanto al ruolo di Mosca per risolvere le varie crisi, il presidente russo si è rammaricato dell'esclusione da un foro di discussione come il G8: "Partecipavamo, proponevamo un punto di vista alternativo" ma "i nostri partner hanno deciso che non ne avevano bisogno".