La preghiera in silenzio di Papa Francesco ad Auschwitz

Francesca Parodi

Il Papa si è recato nel campio di sterminio di Auschwitz, in Polonia, come prima di lui avevano fatto Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI. Ma a differenza dei suoi predecessori, la visita si è svolta in silenzio. Il Pontefice ha varcato l'ingresso da solo e a capo chino. Sul volo di ritorno dall'ultimo viaggio, in Armenia, Papa Francesco aveva detto: "Io vorrei andare in quel posto di orrore senza discorsi, senza gente, soltanto i pochi necessari... Ma i giornalisti è sicuro che ci saranno! Ma senza salutare questo, questo... No, no. Da solo, entrare, pregare... E che il Signore mi dia la grazia di piangere".

 

Nei pressi del lager, ha incontrato solamente undici superstiti del campo di concentramento, i quali gli hanno consegnato una candela che Francesco ha acceso e deposto davanti al muro dove veivano uccisi i detenuti. Dopo aver visitato altri luoghi del lager, all'uscita il Papa ha firmato il libro di onore. "Probabilmente saranno le uniche parole che avremo del Papa a Auschwitz", ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi.

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