Il futuro del solare? Sarà in un baloon o in una goccia d'acqua
Questo nuovo dispositivo è composto da una palla di vetro che assorbe energia solare e la concentra su una piccola superficie di pannelli solari (75% in meno di superficie). Montata su un telaio d'acciaio la sfera è stata progettata per seguire automaticamente la rotazione del Sole, in modo da ottenere sempre la maggiore quantità di energia possibile.
Le cellule fotovoltaiche del futuro potrebbero avere costi ancora più ridotti grazie all'utilizzo di un nuovo materiale per costruirle: la perovskite. E' quanto riporta uno studio, pubblicato sulla rivista Science, realizzato da Annamaria Petrozza, ricercatrice presso il Center for nano science and technology (Cnst) dell'Istituto italiano di tecnologia (Iit) di Milano, ed Henry Snaith, ricercatore dell'Università di Oxford.
Una sorta di lente a forma di palla, e piena d'acqua, capace di concentrare 10 mila volte più energia solare su un piccolo punto focale. Inoltre sarebbe in grado di concentrare anche la luce lunare.
Il team di ricerca coadiuvato da Francesco Bonaccorso dei Graphene Labs dell’Istituto Italiano di Tecnologia e da Aldo Di Carlo del Polo Solare Organico Regione Lazio (CHOSE) dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, sta studiando finestre dotate di nuovi pannelli fotovoltaici al grafene, semitrasparenti, colorati e a basso costo.
Un pannello a forma di piramide (che ruota su se stessa) potrebbe essere molto più efficiente e generare 20 volte più energia di un normale pannello solare.
Lo svantaggio delle finestre fotovoltaiche è che un impianto tradizionale può essere orientato in base all’irraggiamento solare, mentre questi impianti sono spesso posizionati in verticale. Per questo la produzione elettrica è ridotta. Si stanno però utilizzando per coprire lucernari.
Un gruppo di ricerca franco-giapponese ha ideato dei palloni per catturare l'energia solare ad alta quota e produrre elettricità 24 ore al giorno. I moduli fotovoltaici verrebbero montati su palloni fluttuanti a circa 6 chilometri di altitudine, dove le radiazioni solari sono più dirette e le nuvole quasi assenti. In questo modo i ricercatori stimano che sia possibile generare una quantità di corrente elettrica tre volte superiore a quella ottenibile con i pannelli posizionati al suolo.
L'apparecchio sarebbe tra l'altro in grado di utilizzare un quarto del silicio normalmente impiegato dai tradizionali pannelli fotovoltaici, per offrire le stesse prestazioni energetiche.
Sono già state iniziate le prime applicazioni del fotovoltaico trasparente per la realizzazione di finestre perfettamente isolate e con una buona efficienza: le finestre fotovoltaiche riescono a generare energia elettrica meno efficientemente del classico fotovoltaico ma presentano una maggior facilità d’installazione e costi ridotti
Il team guidato da François Guillemoles prevede di costruire i primi prototipi funzionanti entro i prossimi due anni. Tuttavia bisognerà risolvere alcune sfide tecniche, tra cui la necessità di speciali cavi di collegamento, molto lunghi e capaci di convogliare l'energia prodotta in quota fino a terra.