Come ragazzo gioco bene sotto rete

Lettera d’amore totale a Giorgia Mecca. Gentile Giorgia, scusi per queste due righe scritte nella pausa del match Nadal-Fognini agli Internazionali di Spoleto. Fognini ha spaccato la racchetta, io l’ho raccolta per metterla all’asta su eBay. Ho guadagnato senza far niente 26.000 euro. Giorgia, scusa se ti dico questo, ma da quando ho iniziato a leggere sul Foglio i tuoi pezzi sul tennis (il più nobile sport dopo la boxe) mi sono innamorato di te. Seguo tutti i tornei Atp per poterti un giorno incontrare. Ciò non è ancora avvenuto. Spero di sposarti presto. Ieri ho trovato lavoro al canale 64 (Super Tennis). Faccio il cameraman sulla linea di fondocampo. Devo tenere la telecamera fissa sulla riga bianca. Come lavoro è molto facile, certo a volte all’ultimo set sei un po’ stufo. Dopo di te la donna più bella del tennis è Venus Williams. Sono un po’ innamorato di lei, ma non le ho mai scritto. Anche perché essendo io anche presidente del comitato che organizza il torneo di Anversa, sarebbe conflitto di interesse. Però se lei ricambiasse il mio sentimento darei le dimissioni. Per le mie partite mi alleno al vecchio campo dell’hotel Due Dromedari di Milano. E’ un campo in terra rossa, ma abbastanza veloce. L’unica cosa è che non ha la recinzione, e le palle lunghe vanno direttamente sulla tangenziale. Ecco perché il titolare dell’hotel continua a prendere multe dal 1960, anno in cui è stata costruita la tangenziale. Prima le palline andavano in un campo di mais (ecco perché un’ora su quel campo a noi la fa pagare 200 euro). Come ragazzo gioco bene sotto rete, come battuta sono scarso. Non ho mai fatto un “eis” in tutte le 150.000 partite che ho fatto. Giorgia, adesso devo salutarti, ho un torneo di golf, sempre a Spoleto. Vengono giù i peggiori giocatori del mondo. A volte penso che fanno apposta: come fai ai non mettere la pallina in buca a 10 cm dalla stessa? Un bacio, tuo Maurizio