Spiare fisso. L'Nsa, De Gasperi, De Gaulle e la lepre dell'uomo primitivo

Maurizio Milani
Come membro del Copasir (in quota Forza Italia) ieri ho avuto accesso agli atti su tutti i tabulati telefonici del mondo. Per quanto riguarda le intercettazioni ai danni del presidente Berlusconi, dopo aver visionato tali carteggi sono giunto a una conclusione: il fatto non sussiste.

Come membro del Copasir (in quota Forza Italia) ieri ho avuto accesso agli atti su tutti i tabulati telefonici del mondo. Per quanto riguarda le intercettazioni ai danni del presidente Berlusconi, dopo aver visionato tali carteggi sono giunto a una conclusione: il fatto non sussiste. Anzi, hanno fatto bene. Infatti già ai tempi Alcide De Gasperi era intercettato dal presidente De Gaulle. E’ stato lo stesso generale a dirglielo. De Gaulle: “Alcide, come stai?”. De Gasperi: “Bene grazie, e tu?”. De Gaulle: “Bene, volevo dirti che ti stiamo intercettando. Per cui tranquillo, non c’è problema”. De Gasperi: “Grazie, sei un amico”.

 

L’idea di spiare Berlusconi è del generale Patraeus. L’alto ufficiale viene a sapere da Massimo Cacciarti che il governo italiano ha deciso di spostare il sommergibile E. Toti da Venezia a una località segreta. Come mai? I servizi segreti servono a questo, per cui giustamente un’agenzia Usa ha spiato il Berlusca. Ieri abbiamo intercettato una telefonata tra il ministro Gentiloni e Marine Le Pen (entrambi sanno di essere intercettati, fanno apposta a ragionare male). Gentiloni: “Marine, voglio farti un pegno d’amore… ti darei 400 miglia marine tra Liguria e Sardegna”. Marine: “Non capisco…”. Gentiloni: “Sposto i confini a favore della Francia, così i tuoi pescatori hanno più reddito. In cambio non chiedo niente”. Le Pen: “Sei troppo un europeista convinto, grazie”. Gentiloni: “Figurati, è mio dovere”. Avendo risolto in 10 minuti l’affaire Berlusconi, tanto che ero nell’archivio del Copasir ho visionato qualche faldone. In uno c’è questa relazione riservata: “Le donne anziane di Milano hanno preso il vizio di telefonare per lamentarsi durante il programma ‘Aria pulita’ di Telecity. Risponde con garbo e misura la Simona (detta donna più bella di Milano): ‘La procura ha deciso di acquisire i nastri di tutte le telefonate giunte al centralino. Chi si lamenta del sindaco viene indagato’. La democrazia va bene, ma fino a un certo punto, non siamo in Amazzonia dove ognuno fa quel che vuole canta ride e tira le noci di cocco agli antropologi comunisti”.

 

Al pomeriggio non sapevo cosa fare e sono andato all’archivio del Sifar, aperto al pubblico dalle 9 alle 17.30, luogo bello ed elegante. Ho ascoltato volentieri le seguenti telefonate intercettate: Padellaro-Brunetta, Cirinnà-Giovanardi, Antonio Conte-Alfio Marchini, Luisella Costamagna-Giordano, ancora Luisella Costamagna-Brunetta, Marchini-Padellaro, Giovanardi-Conte e via tutte le possibili combinazioni tra queste persone che si sono sentite tutte tra loro. Per sintesi riportiamo la telefonata Costamagna-Conte. Lui: “Ciao Luisella!”. Lei: “Ciao mister, allora vai al Chelsea?”. Conte: Penso di sì. A meno che vinco l’Europeo e allora rimango in Azzurro”. Luisella: “Potresti convocare Ciro Immobile?”. Lui: “Ma c’è già, anzi lo metto titolare”. Luisella: “No, però non vorrei averti condizionato nella scelta…”. Conte: “No, tranquilla, avevo già deciso”. Luisella: “In porta all’Europeo potresti mettere Donnarumma?”. Conte: “Ok, però parto con Buffon, che è capitano”. Luisella: “Va bene, però non telefonarmi più… una volta che ti chiedo una cortesia tu mi dici che fai giocare Buffon”. Lui: “Va bene, parto con Donnarumma titolare”. Luisella: “Spero di non averti condizionato”.

 

P. S. Ricordiamo ai puristi che spiare le conversazioni altrui è sempre stato il sogno dell’uomo. Già l’uomo primitivo faceva pedinare il suo rivale in amore da una lepre. Questa poi veniva mangiata. Con il telegrafo alcuni innamorati si arrampicavano sui pali per sapere con chi comunicava l’amata. Il pirla metteva l’orecchio sui fili, ma il segnale era già passato, per cui lasciavano la fidanzata per un’altra più brutta.

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