Mio unico amore, Anna Falchi, ti racconto il mio furgone e ti disegno un quadrato
Lettera al mio unico amore. Anna Falchi. Gentile Anna, dico la verità: ho scritto a diverse attrici che non amo. A voi invece che amo perdutamente mi sono ben guardato da spedirti una lettera d’amore (completa). Mi chiamo Carlo, ho 53 anni. Mi sono laureato oggi in Storia. Tesi sulla famiglia Aragonese, che a Napoli è stata la più potente della storia. Fino a oggi ho lavorato come aiuto dentista in centro a Milano. Come mestiere mi piaceva anche, perché quando il mio titolare cambiava le poltrone da dentista, le vecchie le regalava a me. Le caricavo su un vecchio furgone (euro zero) e le andavo a vendere sul Baltico. Durante il lungo viaggio, quando passavo la gente diceva: “Non ho mai visto un furgone inquinare così”. In effetti amore quando gli ho fatto fare la prova fumi mi hanno demolito il furgone sul posto. Non l’hanno nemmeno portato via. L’ingegnere che fa la prova fumi ha detto: “Guardi è trent’anni che faccio questo lavoro, ho visionato migliaia di autocarri, eccetera, mai avevo visto un mezzo più inquinante del suo. Complimenti, vado in pensione contento”. Io: “Niente ingegnere, si figuri! Dovere”. A volte intanto che passavo per Milano con il mio furgone alcune ragazze mi urlavano “ti amo!!”. Non so se al mio furgone o a me. Penso a entrambi. Cioè la ragazza si sarebbe fidanzata con me se tenevo il furgone. E viceversa. Anna, amore, mio, abito in casa con un fratello della mia età che ha la testa quadra. Nel vero senso della parola. Ti faccio un disegno. Eccolo
Siccome esce poco di casa ieri l’ho fatto venire a ritirare da un circo. Tu dirai: “Non mi sembra corretto”. Lo so amore, ma così si sveglia un po’. Se tu però non vuoi che il tuo futuro cognato faccia il cretino presso un circo vado a farmelo dare indietro.
Il Foglio sportivo - in corpore sano