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Il patto tra Renzi e Berlusconi c'è. E ve lo sveliamo (più o meno)

Maurizio Milani

L'accordo molto bello e completo tra il leader del Partito democratico e il leader di Forza Italia anticipato in esclusiva, anche ai diretti interessati, da Maurizio Milani

Il patto Renzi-Berlusconi è un patto molto bello e completo. Vediamo perché. Al 100 per cento il nuovo governo sarà metà Forza Italia più Movimento animalista (31 per cento dei seggi al Parlamento), metà Pd.

 

Primo punto dell’accordo siglato: Ferrucci de Bortoli direttore del Fatto Quotidiano. La rivista Oil dell’Eni non viene più distribuita con il Foglio ma con il Fatto quotidiano. Alla Rai come direttore generale viene messo Patrizio Roversi (di “Linea Verde”). Sarebbe in quota Pd, ma parlandoci privatamente ti dice che lui vota da sempre Forza Italia. Il Csm viene abolito. Al suo posto viene messo Carlo Tavecchio. L’attuale presidente Figc però declina l’invito per cui la sede è senza capo. Tavecchio però telefona a Renzi (che è premier) per dire che ok, accetta, avendo cambiato idea. Renzi gli dice: “Ormai è tardi, ho messo Oriali”. Direttore del Corriere della Sera viene messa Barbara Serra, che lo dirige da Londra. Paragone Gianluigi viene mandato in esilio a Ventotene e con lui Ranucci Sigfrido di “Report”. Vediamo i ministri del secondo governo Renzi: Maria Elena Boschi Farnesina. Alfano Welfare. Brambilla Viminale. Alla Difesa Pinotti. Gentiloni alla Consob.

Tanti rimangono delusi e non riconoscono il governo. Uno è Poletti, che per non offenderlo allora viene riconfermato. I grillini a quel punto appoggiano il governo su tutto, in cambio non chiedono niente. A quel punto Renzi decide di fare tutto quello che dicono loro. Berlusconi è d’accordo. Viene abolita la cacciagione ma noi andiamo lo stesso anche se non si può.

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