Macron, prendi tutto
Non solo Fincantieri. Gentiloni telefona (fisso) all’Eliseo e regala qualunque cosa alla Francia
Alla postazione per le intercettazioni abusive del Foglio ieri abbiamo spiato questa bellissima telefonata (molto completa). Gentiloni telefona a Macron. Testo trascritto da Giovanni Battistuzzi che era di turno in cuffia (non penso abbia inventato tutto).
Gentiloni: “Presidente, come mai avete nazionalizzato i cantieri navali di Fincantieri?”.
Macron: “Per fare un dispetto a Verratti che non vuole sostituire Neymar al Barça”.
Gentiloni: “A questo punto avete fatto bene”.
Macron: “Grazie Paolo”.
Gentiloni: “A questo punto ho telefonato a Schulz a Bruxelles. Lui è d’accordo su tutto”.
Macron: “Scusa Paolo, d’accordo su cosa?”.
Gentiloni: “Voglio darti tutto: Canale 5, l’Eni, la Luxottica, la Cinzano, la Ferrero, la Feltrinelli, le Grandi Stazioni (tranne Siracusa), la Camel, l’Alfa Romeo”.
Macron: “Non sapevo che la Camel è italiana…”.
Gentiloni: “Sì, è un’industria molto seria, usa solo tabacco no ogm proveniente da piantagioni italiane”.
Macron: “A questo punto dammi anche i Monopoli di stato compresi il Lotto e i Gratta e Vinci”.
Gentiloni: “Certo, ti ho appena detto che ti do tutto”.
Macron: “Adesso Paolo non esagerare. Tutto, proprio tutto no!”.
Gentiloni: “Mi offendi se non accetti, noi italiani siamo in debito con voi cugini francesi per averci aiutato a formare lo stato unitario con Napoleone III”.
Macron: “Ok, ma sono cose di quasi 200 anni fa”.
Gentiloni: “E allora? La gratitudine non ha scadenza”.
Macron: “Piuttosto, sono ancora di proprietà italiana le ceramiche Marazzi?”.
Gentiloni: “Sì! Firmo subito il decreto di esproprio”.
Macron: “Ma no Paolo aspetta un attimo…”.
Gentiloni: “Mi offendo, do subito l’annuncio in tv che le ceramiche Marazzi passano alla Francia”.
Macron: “Se proprio insisti… è un marchio che ho sempre stimato”.
Gentiloni: “A questo punto dimmene altri”.
Macron: “Non mi dispiacerebbe avere le cartiere di Fabriano”.
Gentiloni: “Ritienile tue da subito. Tue nel senso di France”.
Macron: “Sei troppo gentile, come faccio a sdebitarmi?”.
Gentiloni: “Niente, niente… al limite se dici ai giornalisti di France Football di dare il Pallone d’oro a Belotti”.
Macron: “Ritienilo fatto”.
Gentiloni: “Senti, non diciamo niente alla Merkel se no dice che sono aiuti di stato, ma non ti interessa l’Alitalia?”.
Macron: “Certo! L’ho sempre stimata come ditta. Però voglio pagartela, Paolo non puoi regalarmi tutto!”.
Gentiloni: “No, insisto, anche i pescherecci francesi già da oggi possono venire a pescare a 1 km da Gaeta e su tutta la costa tirrenica”.
Un momento di sconforto
Macron: “Paolo, mi commuovi per la tua generosità. A questo punto ti chiedo una cortesia un po’ grossina”.
Gentiloni: “Dimmi, dimmi presidente”.
Macron: “Puoi attivarti per far tornare il Papa ad Avignone?”.
Gentiloni: “Perché no? È un’ottima idea. Qui a Roma potrebbe rimanere un sostituto, diciamo un delegato papale”.
Macron: “Come pensi di fare?”.
Gentiloni: “Telefono a Paolo Brosio per fare pressione su un cardinale”.
Macron: “No dai, lascia stare. scherzavo!”.
Gentiloni: “Lo so, ti conosco. Comunque non sarebbe male che le cattoliche Francia e Spagna si uniscano con noi per dichiarare guerra all’Olanda… Ma poi nemmeno, perché fare una cosa del genere, siamo tutti europei”.
Macron: “Certo Paolo, cosa ti salta in mente?”.
Gentiloni: Scusa, è stato un momento di sconforto e per dimostrartelo voglio cederti le seguenti aziende: Beghelli, Grana Padano, latteria di Soresina, Poltrone Frau e il Fatto quotidiano”.
Macron: “Bel giornale, quello mi interessa”.
Gentiloni: “Firmo subito il decreto per girare il quotidiano al tuo governo”.
Macron: “Grazie, sei un vero amico”.
Gentiloni: “Per curiosità, chi metti come direttore?”.
Macron: “Pomicino!”.
Gentiloni: “Ottima scelta, la più completa”.
Macron: “Quando esce con la firma del nuovo direttore?”
Gentiloni: “Non so, decidi tu”.
Macron: “Domani!”.
Gentiloni: “Ok, allora a domani”.
Macron: “Ciao, grazie”.
Gentiloni: “Niente! Ogni tanto chiama, anche perché vorrei darti pure le officine dei fratelli Gilberti di Modena!”.
Macron: “Ciao, ciao, un caro saluto”.