Ecco l'intercettazione della telefonata tra Orbán e il premier Conte
“Ciao Beppe! Allora, rinunci alla cattedra della Sapienza?”. “Sì! Tanto ho da fare qui!”
Telefonata intercettata tra Orbán e il premier Conte.
Orbán: “Ciao Beppe! Allora, rinunci alla cattedra della Sapienza?”
Conte: “Sì! Tanto ho da fare qui!”.
Orbán: “Nel caso ma non penso qui nel mio governo un posto per te c’è”.
Conte: “Quale ministero?”.
Orbán: “Istruzione. Volevo dirti mi aiuti a non farmi cacciare dai Popolari?”.
Conte: “Certo! Telefono adesso a Nando Casini il nostro leader (e aggiungo io che sto intercettando: anche il mio)”.
Orbán: “Scusi ma lei chi è?”.
Io: “Tranquillo presidente sono dei vostri andate avanti a parlare come prima!”
Conte: “Va bene! Beppe ti dicevo anche le sanzioni…”
Conte: “Ma quali sanzioni se mi dimetto! Anzi ho proposto la sede UE a Budapest!”.
Orbán: “Ciao grazie! Metti Vienna però che altrimenti sembra che mi agevoli”.
Intervengo io: “No alle sanzioni anzi più contributi alla nazione sorella che lei guida”.
Orbán: “Grazie amico che mi intercetti in modo abusivo”.