La “fase due” del governo ridisegna l'Italia: aveva ragione la Boschi
I lombardi possono scorrazzare per 300 chilometri, mentre in Valle d'Aosta escono a far due passi e sono già in Piemonte. Penso che già stasera i Consigli regionali votano le annessioni
Bella l’idea che dal 4 maggio si possa uscire di casa ma solo per vagare per la propria regione. Come un cerbiatto impaurito. Per me va più che bene! Sono molto contento. Abito a dieci chilometri dal Po, da lì in poi comincia l’Emilia-Romagna, ma sono ancora in Lombardia. Per cui posso scorrazzare come un matto fino a Sondrio, Livigno e alle montagne della Valtellina che da dove abito sono 270 chilometri. E poi andar su fino al Lago di Como, a Mantova, nell’Oltrepò Pavese. Mi dispiace per l’italiano che abita ad Aosta, che può uscire per 2 chilometri, poi è già in Piemonte. Per cui gli conviene restare a casa, non può andare neanche al Parco del Gran Paradiso che subito sconfina. Ecco perché al referendum che aveva disegnato la Boschi, quello del 2016, tra le varie modifiche della Costituzione c’era quella di ridisegnare le regioni, tenendone sempre 20 ma di dimensioni uguali. Se l’Italia è di 300 mila chilometri quadrati, la riforma prevedeva 20 regioni da 15 mila metri quadrati ognuna.
Penso che già nel Consiglio dei ministri di stasera la Liguria si prende un pezzo del Piemonte e della Lombardia, così come il Trentino, il Molise si prende il nord della Puglia e via discorrendo. Io poi suggerirei al governo di mettere altre regole in aggiunta al limite territoriale: oltre a vietare il transito agli over 70, io direi di considerare l’altezza delle persone. Chi è sotto i centosessanta centimetri, sia uomini che donne, non può girare dal 4 maggio. Perché essendo più basso respira più basso. Poi metterei dei limiti di peso, i grandi obesi devono restare a casa, anche i bambini di 15 anni che pesano 200 chili. Ci devono essere tante nuove variabili. Poi quelli che hanno conseguito il diploma di terza media possono uscire indipendentemente dall’età e dal peso, dal 4 maggio stesso. Quelli che hanno l’esame di maturità e basta rimangono in casa fino al 30 giugno. I laureati, abituati a restar dentro a leggere i tomi di Diritto costituzionale e Diritto romano direi che possono continuare fino al 2021. Massimo 2022.