innamorato fisso

Idillio tra Marta e Boris, giustizia è fatta

Maurizio Milani

Brexit fuori legge, la ministra Cartabia convince il premier britannico a rientrare nella Ue. Poi visita un carcere modello e scherza (con qualche rischio) con i detenuti. Foto inedite e post sui social: la pazza versione di Milani

Marta Cartabia, futuro presidente della Repubblica italiana, salirà al Colle nel 2029. Per un giro, rimane Mattarella. Nella foto n. 1 di Facebook vediamo la ministra della Giustizia mentre riceve una delegazione di sanitari. Ecco il colloquio intercettato dal Copasir (di cui faccio parte):

“Scusi, ministro? Ma se una persona non vuole vaccinarsi per motivi legati alla fede calcistica, perché deve?”.


Cartabia: “Fuori dal mio ufficio!!! La vaccinazione è obbligatoria per i sanitari”.


Intanto che esce, la delegazione risponde: “Ministro, non per mancarle di rispetto, ma perché non mette l’obbligo ai navigator?”.


Cartabia: “I navigator sono fissi davanti ai monitor, nella loro stanza da anni”.

 


Foto n. 2 di Instagram: Marta Cartabia durante una lezione alla Bocconi. Parte del testo: “… Se uno ha bevuto tutta la vita, poi non può arrivare a lamentarsi in comune di non avere i soldi per pagare la bolletta del gas. L’assistente sociale deve rispondere per obbligo di legge: ‘Brutto ubriacone, hai speso tutto in Asti spumante, gin, rum, tequila… Adesso ti arrangi’. Se il vagabondo si lamenta, la risposta è: ‘Mi dispiace, è obbligo di legge risponderti così’”.
Foto n. 21, Facebook: Marta Cartabia e Alfonso Bonafede (già ministro della Giustizia). Scambio di carteggi relativi ai latitanti riparati all’estero. Bonafede: “Marta, io e tutti i guardasigilli che si sono succeduti da Claudio Martelli in poi siamo con te”.


Infatti sul profilo di Bonafede c’è la foto di gruppo con ben dieci ex ministri della Giustizia italiani: Fassino, Diliberto, Castelli, Alfano, Cancellieri, Orlando ecc. Tutti su proposta di Fassino decidono di andare in gita ai Castelli romani. Qui postano diverse foto, per poi raggiungere il carcere della Gorgona, penitenziario modello nel mondo. Qui i detenuti diventano cittadini modello, coltivano ortaggi e allevano specie della fauna molto belle. La Cartabia in aula magna del carcere dice: “Stiamo lavorando come governo per fare un’amnistia totale, in occasione dei 250 anni della nascita di Luca Melzi d’Eril”.
I detenuti: “Grazie ministro! Ma stiamo bene qui. Faccia l’amnistia per gli altri detenuti in altri luoghi”.


Cartabia: “Non si può! Se passa il decreto legge siete obbligati ad aderire”.
I detenuti: “E dove andiamo?”.
Cartabia: “Non è un problema mio, ma del Parlamento che ha accettato la proposta”.
Subito scatta una sommossa mai vista prima sull’isola di Gorgona, che obbliga il ministro a dire al porto dell’isola: “Amici! Amici! Carcerati! Scherzavo. Chi vuole può rimanere qui sull’isola”.
Capo dei rivoltosi: “Non c’è più l’obbligo di accettare l’amnistia?”.
Cartabia: “No!”.
Capo dei rivoltosi: “Anche per il vaccino no-Covid non c’è più l’obbligo?”.
Cartabia: “No! Su quello l’obbligo rimane!”.
Altra sommossa dei detenuti, ancora più completa dell’altra. Anche stavolta la Cartabia deve fare marcia indietro: “Amici! Amici! Rettifico: chi vuole si vaccina, chi non vuole no. E’ facoltativo! Come da Costituzione”.
I detenuti: “Brava Marta! La vogliamo al Dap. Basta 41 bis. Tutti i detenuti della Repubblica hanno diritto alle opportunità offerte dal penitenziario dell’isola di Gorgona”.
La Cartabia si congeda: “Riferirò le vostre giuste richieste al premier”.
Detenuti: “Saluta Mario! Quando possiamo mandargli due damigiane di passito di Gorgona, fatto nei nostri vitigni?”.
Cartabia: “Mandatelo adesso tramite Sda express Poste italiane”.
Detenuti: “Preferiamo Bartolini!”.
Cartabia: “Come volete! Ciao! Grazie”.
Subito si reca a Spoleto per visitare la casa circondariale. Ad attenderla il direttore che dice: “Ministro, non per mancarle di rispetto, le porgo il benvenuto nella nostra struttura. Da quando sono qui ho ricevuto la visita di 21 ministri di Grazia e giustizia”.
Cartabia: “E allora?”.
Direttore: “Volevo dirle che oggi vado in pensione”.
Cartabia: “Auguri! Facciamo una bella festa!”.
Direttore: “Certo! Gli agenti della polizia penitenziaria e gli ‘ospiti’ mi hanno preparato una torta. Se vuole, ministro, la può vedere nel profilo Facebook del carcere”.
Cartabia: “Perché? La casa circondariale ha un profilo social?”.
Direttore: “Certo! Da quando esistono i social”.
Cartabia: “Da oggi è obbligo non avere profili social negli istituti di pena”.
Sommossa (mai vista prima). Neanche ad Alcatraz. Cartabia: “Amici! Amici! Ritiro il decreto governativo che vietava i social in carcere”.
Grandi applausi. Taglio della torta. Direttore commosso. Arriva in elicottero il nuovo direttore: Lino Banfi (che aveva già ricoperto questo ruolo nel film “Detenuto in attesa di giudizio”, con Sordi). Scambio di consegne. Lino Banfi decide che tutti i detenuti formino compagnie teatrali, con saggio finale. Gli attori più bravi saranno fatti evadere con la complicità dei responsabili della galera (direttore, vice direttore, ecc.). la Cartabia: “Sì! Come idea è buona”.
Foto Instagram n. 406: Marta Cartabia in visita al Palazzo di giustizia di Milano. Foto sulla scalinata con gli avvocati e cancellieri. Viene ricevuta dal presidente del tribunale. Lui: “Ministro! Non abbiamo la carta per le fotocopie”.
Cartabia: “Vado subito in cartoleria a prenderla”. 
Presidente: “Ministro, non abbiamo fotocopiatrici, solo una in tutto il Palazzo di giustizia”. 
Cartabia: “Vado in quella scuola lì davanti, entro in segreteria, se ne hanno due, una la confisco e la porto qui al Palazzo di giustizia”. 
Presidente: “Sua Eccellenza, ministro, in mensa si mangia bene ma non benissimo”.
Cartabia: “Andiamo!”.
Pranzano in mensa e la ministra: “Ho mangiato molto bene veramente, e non avevo avvisato del mio arrivo”.
Presidente del tribunale: “Sì! Come le dicevo, si mangia bene… Ma non benissimo”.
Cartabia: “Non capisco cosa intende. Benissimo? Astice nel menù?”.

 


Foto Instagram: la ministra in visita a un’eccellenza italiana, la ditta che produce “pigiami delinquenziali” (a righe bianche e nere, modello Stanlio e Ollio). Principale fornitrice di carceri in centinaia di stati al mondo. La ministra visita l’esposizione. Oltre alle divise per detenuti (estive, primavera-estate, ecc.), alcune nazioni chiedono ancora la palla con catena da legare alla caviglia. Oltre all’abbigliamento per il carcerato, l’azienda fornisce materassi, reti a doghe di faggio, kit per evasione (a richiesta). Attrezzi sportivi per soggetti privati della libertà ma in attesa di sentenza definitiva. Pullmino per traduzione detenuti. Per alcuni stati Usa sono dei veri e propri pullman con le grate in ferro invece dei finestrini. Divisa dell’autista di tali torpedoni. Insomma di tutto. La Cartabia: “Complimenti! Non pensavo un così vasto campionario! Avete anche brande a cinque piani per far fronte all’affollamento delle celle?”.
“No ministro! Perché se ci va sopra un detenuto di 200 chili, rischia di far crollare tutto il modulo abitativo”.
Cartabia: “Perché, ci sono detenuti di 200 chili?”.
Responsabile ditta: “Nelle carceri italiane no!”.
Cartabia: “Allora fateli”. 
Responsabile: “Agli ordini, ministro!”.

 


Foto n. 1.304 Instagram: la Cartabia con un cittadino con l’hobby di costruire modellini di case circondariali. L’hobbista ha costruito ben 530 modellini di carceri di tutto il mondo, sia attuali che del 1600. In più la sua collezione di film di genere carcerario è la più fornita di quelle conosciute. Film che parlano di detenuti dai più famosi a pellicole dell’Asia, film mai arrivati in occidente. La Cartabia: “Tutto questo materiale viene confiscato e lei denunciato per apologia di reato!”.
Il giovane hobbista si sente crollare il mondo addosso. Tanti ministri avevano visitato la sua collezione, ma nessuno si era imposto “tramite legge” di portargli via tutto. Dopo un attimo di stupore, la Cartabia fa: “Ma scherzavo! Non ci sono gli estremi di legge per fare un’azione simile su un privato cittadino. Andrei a ledere le sue libertà personali”. E aggiunge: “Ci vorrebbe un decreto legge! Allora sì che lei può lamentarsi quanto vuole, ma la merce le viene sottratta”.
Hobbista: “Certo! Certo! Ministro, mi rimetto sempre alla legge. La legge è legge”.
Cartabia: “Specialmente se la facciamo con un governo di unità nazionale”.
Hobbista: “Sì! Vale molto di più che una legge fatta con una maggioranza poco qualificata”. 
Cartabia: “Comunque levi le foto dei modellini delle carceri su Facebook. Parlo di quelle attive. Potrebbero facilitare complici esterni con intenzioni poco nobili”.
Hobbista: “Ha ragione! Cancello subito il mio profilo Instagram”.
Foto della ministra su TikTok riprese da un anonimo (oggetto di indagine della polizia postale): la ministra in vacanza si concede la scalata di una vetta del Karakorum. Le autorità locali, avvertite della sua presenza, organizzano un comitato di accoglienza mai visto prima in Asia. Tanto da far dire al ministro su Twitter: “Che gente ospitale, mi piacerebbe visitare le carceri di questa zona”.
Richiesta respinta. Ecco la lettera che giustifica. “Gentile governo italiano, non possiamo soddisfare la richiesta di una cordiale visita nelle nostre carceri, pervenuta dalla Gent.ma ministra Cartabia: a) perché non sappiamo nemmeno noi dove sono situate le carceri. b) Perché come noi non vogliamo vedere le vostre case circondariali, non si capisce perché voi volete curiosare da noi. Cordiali saluti. Ci vediamo ai mondiali di calcio del 2050. sempre che la Fifa ci ritenga idonei per ospitarli. Ma penso di sì”.

 


Foto Instagram n. 15: Marta Cartabia riceve il baciamano del premier inglese Johnson, incontrato causalmente sul treno Venezia-Lubiana. Twitta: “Piacevole incontro con il premier britannico, l’ho convinto a rendere fuori legge la Brexit e far tornare la Great Britain in Unione europea”.
Parole confermate sul profilo Facebook di Boris Johnson: “Oggi ho incontrato la ministra Cartabia dell’amico governo italiano. Sì! Mi ha convinto. Torniamo in Europa. Anche per evitare confini tra Irlanda del nord e Irlanda”.


Altra foto su TikTok: Marta Cartabia incontra il presidente Erdogan. Visita nella bella Istanbul e galanterie del leader turco verso la nostra ministra. Intervento all’università di Ankara della Cartabia su: “Ma l’energia fotovoltaica è veramente utile? Oppure è più la spesa che l’impresa?”. Grandi applausi e laurea ad honorem.
Ultima fotografia: Marta Cartabia in stazione a Nuoro per un progetto di alta velocità. Il capo stazione la riceve: “Ministro, che onore averla qui! Oggi vado in pensione”.
Cartabia: “Complimenti! Ecco una medaglia per meriti di servizio, mi ha detto di darvela il mio collega ministro dei Trasporti!”.
Capo stazione: “Grazie, la porto subito in Prefettura a farla vedere al prefetto!”.
Cartabia: “Bene, potrei sapere il motivo?”.
Capo stazione: “Anche il prefetto va in pensione oggi”.
Cartabia: “Gentilmente può indicarmi una pasticceria in città? Vorrei fargli un presente!”.
 

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.