innamorato fisso
Sì, sono nella loggia (dei baristi)
Nelle caffetterie delle stazioni italiane si muove la nuova Piovra dello sport Azzurro
Ieri, senza appuntamento, sono andato in procura a Chieti: “Sono della loggia Ungheria!”.
Sostituto procuratore: “Quando e dove si è affiliato?”.
Io: “Al bar della stazione di Lambrate (MI), il titolare è anche lui iscritto alla loggia segreta”.
Sostituto: “In che anno?”.
Io: “Nel 2009”.
Sostituto: “Un attimo che verifico”.
Poco dopo: “Ho controllato, nel 2009 al bar di Lambrate c’era un altro gestore”.
Io: “Sì! E’ il fratello di quello che c’è su adesso. Anche lui è nella loggia Ungheria”.
Sostituto procuratore: “Un attimo che verifico”.
Poco dopo: “Riscontro valido! Complimenti per la sincerità, continui con la sua ‘deposizione’”.
Io: “La loggia Ungheria è nata a Milano nell’estate del 2006, appena un minuto dopo che Grosso tirò il rigore che ci diede la quarta Coppa del mondo”.
Sostituto: “Come mai?”.
Io: “Come nostalgici dell’Impero austro-ungarico non ci eravamo mai rassegnati che Budapest avesse un ruolo subalterno a Vienna”.
Sostituto: “E’ per questo che l’avete chiamata Ungheria?”.
Io: “Sì!”.
Sostituto: “Che finalità aveva questa associazione segreta?”.
Io: “Condizionare i risultati delle partite delle nazionali italiane in tutti gli sport”.
Sostituto: “Ma non mi dica! Se così fosse, avete fatto bene! Continui, continui”.
Io: “La prova generale è stata proprio la finale Italia-Francia. Alcuni patrioti indussero l’arbitro a buttare fuori Zidane. Falsando la gara a nostro favore”.
Sostituto: “Sono sempre più d’accordo se va avanti così, mi iscrivo anch’io alla loggia Ungheria”.
Io: “Calmo procuratore, non esageriamo”.
Sostituto: “Ha ragione! La ringrazio per avermi ricordato la mia ‘terzietà’”.
Io: “Dottore, in pratica tutti i risultati delle squadre azzurre sia di pallavolo che di basket ecc. (tutti gli sport, anche body building) erano da noi condizionati. A volte riuscivamo nell’intento, a volte no. Anche se l’arbitro era dalla nostra parte, più di tanto non puoi fare. Almeno la metà dell’impresa tocca che la facciano gli atleti”.
Sostituto: “Sì! E’ giusto. Non ho mai sentito una deposizione così bella”.
Io: “La ringrazio! E’ molto gentile da parte sua”.
Sostituto: “Ha qualcosa da mostrarmi per rendere più credibile il suo racconto?”.
Io: “Certo!”.
Tiro fuori una tessera di cartoncino con scritto: Milani Maurizio, agronomo, tessera n. 21423. Sulla copertina del cartoncino: “Loggia Ungheria”, con Danubio sullo sfondo e uno che pesca i siluri. Sostituto: “Che tessera elegante! Chi è il grafico che l’ha disegnata?”.
Io: “Mio cugino di Belfast”.
Sostituto: “E’ possibile contattarlo per conferma?”.
Io: “Meglio di no, dorme sotto ai ponti e in cambio di denaro è disposto a dichiararsi cittadino del Bengala francese”.
Sostituto: “Allora lasciamo stare! E’ un mitomane?”.
Io: “Sì, è schedato in Irlanda come mitomane patologico”.
Sostituto: “Può dirmi i componenti oltre a lei della loggia?”.
Io: “Certo! Sono venuto qui per questo. Allora, il capo è il titolare del bar della stazione Fs di Forlì. Poi ci sono i titolari del bar della stazione di: Foggia, Ancona, Vicenza, Sondrio (vedi elenco completo sul sito del Foglio)”.
Sostituto: “Ma cos’è, un’associazione di baristi?”.
Io: “Sì, baristi ma con locale nelle stazioni Fs”.
Sostituto: “E come mai?”.
Io: “Dottore, lo chieda a chi ha messo su la loggia, io sono un semplice affiliato”.
Sostituto: “Ma lei non è titolare di bar da stazione”.
Io: “Infatti! Procuratore, voglia scusarmi, le devo dire una cosa importante, non deve offendersi”.
Sostituto: “Mi dica! Mi dica buon uomo, non mi offendo, stia tranquillo”.
Io: “Tutto quello che le ho riferito è privo di fondamento. La prego ancora di scusarmi”.
Sostituto: “Ma lei assume il Tavor?”.
Io: “Sì!”.
Sostituto: “Da un mg o da 2,5 mg?”.
Io: “Da 2,5 milligrammi più volte nell’arco della giornata”.
Sostituto: “Ma allora si spiega tutto. Vada tranquillo. Abbiamo fatto una bella chiacchierata, spero gli sia servita per rilassarsi. Sa, noi siamo anche un po’ psicologi e se c’è da aiutare un cittadino onesto…”.
Io: “Grazie procuratore! Ma non apre un fascicolo a mio nome in merito a questo colloquio?”.
Sostituto: “Ma amico mio, non c’è bisogno! Abbiamo chiarito tutto, non riempiamo la cancelleria di inutili scartoffie. Arrivederci e mi raccomando: non sospenda di botto il Tavor. Gradualmente ne riduce la quantità”.
Io: “Grazie ancora!”.
Sostituto: “Di niente, è mio dovere. Non siamo al circo”.