Talebani a Kabul (LaPresse)

Innamorato fisso

Presidi slow food e pannelli solari: così i talebani diventano presentabili

Maurizio Milani

Kabul convince Xi Jinping a ridurre a zero le emissioni di CO2 (entro fine mese). Nessuno, prima degli integralisti islamici, era riuscito ad avere la firma della Cina in alcun protocollo

Il governo dei talebani si sta distinguendo per iniziative lodevoli. Non guardiamo questo nuovo esecutivo con pregiudizio. Valutiamo le iniziative prese. I talebani hanno convinto Xi Jinping a ridurre a zero le emissioni di CO2 (entro fine mese). Nessuno era riuscito ad avere la firma della Cina in nessun protocollo. Alle richieste occidentali rispondevano: “Voi è duecento anni che inquinate, adesso tocca a noi. Siamo stufi di lavare a mano le tende nello Yangtze.”. Vogliamo comprare dalla Suning lavastoviglie, lavatrice, asciugatrice, condizionatori (vedi catalogo “Suning” sul sito del Foglio). Solo per questo i talebani dovrebbero avere il premio che l’Onu ha istituito ieri. Questa affermazione, grazie ai talebani, non viene più fatta. I cinesi si impegnano a fare tutto a base di pannelli solari installati direttamente da Mario Tozzi che parte oggi per Nanchino senza visto della Farnesina, per cui alla frontiera con il Nepal rischia l’arresto. Ma poteva benissimo declinare l’invito “a nozze” ed evitare di vantarsi.

 

Sempre il governo talebano ha invitato Carlin Petrini a Kabul. Petrini sta partendo adesso (vedi diretta su Facebook). I nuovi dignitari afghani vogliono che vengano aperte sezioni di slow food in ogni città sopra i diecimila abitanti. appena arrivato a Kabul, Petrini sarà arrestato. I talebani subito dopo si metteranno a ridere: “Carlin, è uno scherzo! Ma ti pare che ti facciamo venire dal Piemonte per arrestarti? Anzi, per farti vedere che ci siamo allineati agli usi occidentali, senza il tuo permesso, mandiamo in onda la burla su ‘Scherzi a parte’, versione Discovery channel, cui aderiscono 230 televisioni del pianeta”. Petrini rimane deluso, ma neanche. Anzi! Finalmente è famoso non solo in Italia. Altra iniziativa molto bella dei talebani è chiamare Lilli Gruber e Bianca Berlinguer a condurre un talk-show. La prima puntata avrà come argomento: “È il caso di far pilotare un jumbo di linea con 400 persone  a una ragazza, anche se bella?”. Discussione franca e aperta senza censure, con ospiti di entrambe le opinioni.

 

In collegamento da New York Federico Rampini che dice: “Attenzione a dare in mano un velivolo da un miliardo di dollari a una ragazza innamorata. Anche se ha conseguito i massimi dei voti per pilotare. Il suo pensiero sarà sempre: ‘Cosa fa adesso il mio amato?’ E sappiamo che le distrazioni in alcuni lavori si pagano. Interviene senza averne diritto un calciatore dell’Atletico Kabul: “Se il comandante di un aereo è donna, preferisco prendere quello dopo”. Tra il pubblico c’è chi lo fischia e chi lo applaude. Una democrazia vera e onesta. Interviene un saggio che abita in un villaggio sulle colline di Chianciano Terme: “Direi di fare così: ‘Donne in magistratura sì al cento per cento. Donne soldato, no! Donne autista di pullman, sì al cento per cento. Donne cananti liriche, sì al cento per cento. Donne che fanno le cretine con la musica leggera, no! Donne giornaliste (anzi direttori di giornale), sì al cento per cento”. Donne veterinario, no. Donne muratore, no”. (Vedere elenco completo sul sito del Foglio).

 

Sempre i talebani hanno fatto un gradito omaggio a Federplastica. Ecco la dichiarazione Agenzia Nova del nuovo primo ministro afghano: “Cosa c’è di più bello di un cestino di frutta a centrotavola. E’ chiaro, per avere tutto l’anno dei bei grappoli d’uva, lamponi, ribes e mirtilli, devono essere di plastica”. Tale frutta non marcisce né si ossida. Va spolverata, ma nemmeno tanto. È chiaro, quando ti stufi non va buttata nello Zambesi, ma conferita all’apposito consorzio afghano, diretto dal presidente di Legambiente Urss nominato oggi nel primo Consiglio dei ministri. Auguri. Comunisti.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.