28-05-2002, Berlusconi con Putin a Pratica di Mare per il vertice Nato-Russia (MARCO MERLINI / LAPRESSE)  

La satira del foglio

Con Berlusconi al Quirinale, almeno andremo d'accordo con Putin

Il resoconto completo del quarto giorno di Silvio al Colle

Maurizio Milani

Nuove futurologie sull’ascesa del Cav: le gite con “Vladimiro” e una clamorosa rivelazione sul king maker

Ecco il resoconto completo del quarto giorno di Berlusconi al Quirinale.

Il neo presidente della Repubblica chiama il suo attendente personale: “Mauro! Oggi starò a letto tutto il giorno, se telefona Putin passami la chiamata, altri no! Di’ che sono in gita a Ravenna e risulto irreperibile, anche se è una cosa mai vista che un capo di stato non sia reperibile…”.
Attendente: “Come desidera, eccellenza! Se dovesse chiamare Cindy Crawford?”.
Berlusconi: “Sì! Nel caso passami la chiamata… ma non penso”.
Nel primissimo pomeriggio arriva la telefonata più attesa. Segretario: “Eccellenza, c’è in linea il presidente di tutte le Russie, dott. Vladimir Putin”.
Berlusconi: “Grazie! Ma non c’è bisogno di specificare il presidente di tutte le Russie, ecc. Ditemi: c’è Vladimir”.
Segretario: “Certo, presidente. C’è Vladimir!”.
Berlusconi: “Vladimiro, non sai che piacere sentirti”.
Putin: “E’ reciproco, amico io! Ti chiamo per una cortesia”.
Berlusconi: “Tutto! Anche far uscire l’Italia dalla Nato”.
Putin: “Quello più avanti! Con calma. No, Silvio, pensavo: mi accompagni per un grand tour nel Belpaese?”.
Berlusconi: “Certo! Quando?”.
Putin: “Ho tempo adesso! Arrivo tra dieci minuti all’aeroporto Marco Polo, vediamoci lì”.
Elicottero parte dal cortile del Quirinale. Sono a Venezia nel giro di una decina di minuti. Putin è già lì. Strette di mano e abbracci. La vera amicizia è questa: quella che rimane anche dopo che le cariche istituzionali non sono più ricoperte. Ma comunque adesso le ricoprono: sono due capi di stato di due delle nazioni più potenti del pianeta. Partenza per Roma: visita al Colosseo e arco di Costantino più Trigoria per vedere l’allenamento della Roma. Putin dichiara: “Fin da ragazzo ho sempre tifato giallorosso. C’erano Falcão e Toninho Cerezo! Che squadra”.
Berlusconi: “Sì, la più forte. Te la senti di gemellare la Dinamo Mosca, la Torpedo Mosca, la Spartak Mosca e la Lokomotiv Mosca con i lupi giallorossi?”.
Putin: “Certo, sono a Roma per questo!”.

  
In piena notte del quarto giorno dal suo insediamento al Quirinale, il nostro nuovo presidente sfreccia in monopattino elettrico per il corso centrale di Benevento. Lo segue Mastella su overboard (specie di monopattino senza manubrio difficilissimo da usare). Inutile dire che il vero Richelieu dell’elezione di Berlusconi sia stato il sindaco Clemente. Poco dopo si aggiunge il governatore De Luca su un mezzo green mai visto, una specie di monorotaia di poliuretano che genera energia tramite magnetismo terrestre.

 

La stessa sera sono a bordo di un’auto di quelle che girano a Cuba. L’unica che c’è a Benevento, messa gentilmente a disposizione della presidenza della Repubblica da un noto collezionista. Si tratta di una Buick Torpedo che girava ai tempi di Batista. Anche all’Avana ormai di questi carrozzoni se ne vedono sempre di meno. 9.000 di cilindrata, 2 km con un litro. Definita l’auto più inquinante di sempre. Berlusconi al volante parla tramite megafono posto sul tetto: “Amici! Dobbiamo cambiare abitudini per salvare il pianeta dal riscaldamento. Chi è proprietario di baracconi simili, se vuole, lo stato italiano lo incentiva a cambiarli. Andate al più vicino concessionario e dite: voglio un’auto a metano! Verrete immediatamente arrestati e rieducati. Vergogna! Avere un’auto a nafta… Sì all’auto elettrica!”. Il corteo si dirige al demolitore. Qui la Buick viene tirata su da un ragno meccanico e ridotta a un metro cubo circa. Il collezionista proprietario si offende. Berlusconi ha parole di conforto: “Lo so! Ti capisco, quando finiscono certi amori dispiace. Ma forza, comprane un’altra uguale su eBay, ne ho vista una uguale rosa per 1.500 pesos. Ti do il contributo per fartela spedire da Caracas. Almeno così dice il venditore. Ma non c’è da fidarsi, meglio andare a vedere insieme di persona”. E partono per il golfo di Guinea dove c’è un’occasione: una Pontiac ancora bella.
 

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.