innamorato fisso
La copertura è saltata, i dossier a Ranucci glieli scrive Milani
Nei faldoni molto belli e completi ci sono novità sull'oro del Dongo, il passaggio di Zaniolo dall'Inter alla Roma, e anche una conversazione con il ragioniere che forse era meglio non far trapelare... Ma tanto, ormai, che male c'è nell'autocalunnia?
In merito alla vicenda di dossier in mano a Sigfrido Ranucci, tengo a precisare che la delazione, se fatta con: garbo, misura e decoro, è una pratica non solo gradita ma incentivata dalle autorità. Come delatore (volontario) a questo punto dichiaro: ho consegnato al dott. Sigfrido Ranucci il 5 ottobre 2019, presso il bar Magenta di Milano, n. centoventi dossier riguardanti sia manager pubblici che privati, sia colleghi cabarettisti. In uno di questi ci sono interessanti novità su l'oro di Dongo. Tiro infatti in ballo l'attuale direttore artistico dello Zelig Giancarlo Bozzo, che ha avuto il ruolo di custode dell'oro (sottratto alla Banca d'Italia nelle note convulse vicende belliche). I circa 25 mila chili di metallo gli vennero consegnati dal duo artistico comunista Gino e Michele (Luigi Vignali e Michele Mozzati). Ranucci ha in mano tutte le carte che testimoniano i passaggi del malloppo dalle rive del Lario a viale Monza 140 Milano.
Un'altra consegna di dossier al giornalista di Report l'ho fatta in data 6 ottobre 2019 (in pratica il giorno dopo). Presso il bar della stazione di Rogoredo. Alcuni si possono domandare: perché non hai consegnato tutto al bar Magenta il giorno prima? Rispondo volentieri: noi falsi pentiti (manovrati) abbiamo il vizio di parlare a orologeria. Non diciamo o consegnamo tutto (il materiale) in una sola volta. Infatti il terzo incontro con Sigfrido è avvenuto il giorno del compleanno di Ludovico il Moro. Si era convenuto tramite Telegram di trovarci nell'ex abitazione di Victoria Beckham (Spice Girls) a Milano (via Quattro Tori). Qui consegnai al bravo giornalista della Rai un faldone con decine di dossier. A dire il vero belli e completi, non perché confezionati da me. Avrei detto uguale anche se manufatti da altri impostori.
Il più interessante riguarda il passaggio di Zaniolo dall'Inter alla Roma. Ci fu lo zampino di un senatore dei 5 stelle, ora gruppo misto. Come interista infatti mi è sempre dispiaciuto dare via il centravanti della Primavera più forte del pianeta. Dalle intercettazioni lì riportate abbiamo pescato anche un'interessante telefonata tra me stesso e il mio ragioniere (anche lui deputato nel gruppo misto alla Camera). E' allegata al dossier, eccola completa.
Io: “Ciao! C'è mezzo di portare all'estero quei due milioni di euro che ho guadagnato in nero a fare le serate di cabaret negli anni scorsi?”.
Lui: “Ma adesso dove li hai?”.
Io: “In un fienile, nel parco Adda sud in località Pandino (Cremona)”.
Lui: “Comincia ad andare a vedere se qualche vagabondo che dorme in campagna non te li ha ciulati…”.
Io: “No! Sono qui adesso! Ci sono tutti”.
Lui: “Benissimo! Portali sul confine tra Gorizia e Nova Gorica, ci vediamo lì tra cinque ore”.
Io: “Benissimo, a dopo! Per il disturbo ti do in nero 256 mila euro”.
Lui: “Lascia stare, non è il caso! Un piacere a un amico si fa volentieri. Ciao!”.
L'ultimo incontro per consegna materiale diffamatorio (con rispetto parlando) l'ho consegnato a Ranucci ieri presso un bar alla Darsena di Milano. Sempre in uno dei fascicoli (scritti molto bene per altro) si parla di fidanzamenti abusivi tra europarlamentari. Tengo a precisare che non ho mai chiesto compensi. Poi non so se Ranucci ha fatto risultare (come rimborso spese) che pagava il suo informatore (cioè io). Ma non penso.
Ciao, grazie. Firmato: Milani Maurizio, noto autocalunniatore (di professione).