Innamorato fisso
Pazze disavventure sui mezzi a Milano
Ogni volta che salgo sul tram o sul bus ne succede una diversa. Prima un'anziana che non mi apprezza e poi un matto che si crede un uomo vacca
Sul tram a Milano. Una donna anziana mi punta per diversi minuti, poi mi fa: “Lei non faceva il cretino in televisione a Zelig?”. Io: “Sì, ma adesso mi sono pentito”. La donna: “Ma ormai è tardi, il danno è fatto. Un cretino così non l’ho mai visto, e sì che guardo la teleconfusione ogni giorno dal 1956. Ma come ti è saltato in mente di fare il deficiente in quel modo lì, sei mica un drogato?”. Io. “Sì, in effetti ho sbagliato!”. Donna anziana: “E adesso cosa fai?”. Io: “Niente, mi mantiene il comune”. Lei: “Finirai per strada, a meno che tu non sia comunista”. Io: “Infatti la mia ragazza mi ha detto di dire agli uffici del comune che sono comunista”.
Il tranviere interviene: “Allora amico sei a posto, vai tranquillo!”. Donna anziana: “Sì, non ti mancherà niente, neanche i salumi pregiati”.
Invece l’altro giorno sul filobus entra un percettore di reddito di cittadinanza e dice: “Qualcuno sa dirmi dove sono finiti gli uomini vacca? Non se ne vedono più in giro”. Allora io rispondo: “Uno era mio zio, ma dal 1996 sono tutti in carcere, qualcuno agli arresti domiciliari”.
Il tizio che ha posto la domanda fa: “Ma in quanto uomini vacca o per altri reati?”. Io: “No! Ognuno per un motivo diverso, il fatto che fossero uomini vacca è solo un’aggravante. Lui: “Anche io sono un uomo vacca”. Gli altri passeggeri: “Prendiamolo!”. Lui: “Sì, prendetemi!”.