innamorato fisso
Stanotte ho sognato la regina Elisabetta
In questi 28 anni dall’ultima volta che ci siamo baciati, non era mai capitato. Mi lasciò come un cane per via delle mie assenze: in quel periodo ero impegnato a contrastare il banditismo sardo
Stanotte ho sognato il grande amore della mia vita, Elisabetta. In questi 28 anni dall’ultima volta che ci siamo baciati, non era mai capitato. Certo pensavo spesso a lei, diciamo 5 volte al mese? Ma sì diciamolo, anche se a volte di più. Nel sogno eravamo ancora della stessa età di allora: lei 25, io 32. Era bellissima. Oltre questo non si capiva niente, c’era del mobilio con dentro oggetti mai visti. Forse regali di nozze? Poi il sogno è finito. Con Elisabetta di Cesena siamo stati morosi dal marzo al giugno 1994. Ci saremo visti 9 o 10 volte. Abbiamo dormito insieme in gita a Desenzano, Bellaria, alla diga di Ridracoli (Appennino romagnolo) e all’hotel Hilton di Milano.
A fine giugno arrivo a Linate dalla Sardegna, subito chiamo il mio amore da una cabina Sip. Lei: “Eh, sai… adesso devo preparare gli esami all’università… La mensola in cucina non tiene e rischia il crollo…”. In pratica lasciato come un cane. In quel periodo ero impegnato a contrastare il banditismo sardo (tramite servizi segreti). Il mio errore qual è stato? Di non averla richiamata magari giorni dopo? No! Ho lasciato che la cosa finisse così cominciai a scriverle lettere d’amore (sia complete che parziali). Non perché le ho scritte io, ma erano veramente belle e romantiche: “Ti amo / Ti penso / Sono finito al manicomio! / Scappo da El Paso, New Mexico per te. Forse mi ammazzo…” e altre balle. Oggi come oggi sono contento mi abbia lasciato. Alla fine cosa facevamo? I cretini?
P.S. In questi giorni mi sono fidanzato con Elena, una ragazza che abita a un chilometro da casa mia. Vado in bicicletta nel suo cortile. Mi aspetta e dal balcone: “Allora imbecille, l’arrosto si fredda!”.