innamorato fisso
I cinque italiani al manicomio di Canberra
Sono vari i cittadini ospiti in vari manicomi anche in India. Ma da noi ci sono anche strutture abusive che con 350 euro al mese ti tengono il matto che di solito scappa. Ma poi viene ripreso
Presso il manicomio di Canberra sono ospiti cinque cittadini italiani: i parenti li hanno portati in Australia, in quanto nel nostro paese non si può rinchiuderli. Sono vari i cittadini italiani ospiti in vari manicomi anche in India. La questione è sempre la stessa. Solo le famiglie facoltose possono permettersi di pagare una retta di 15.000 dollari per mantenere un congiunto al manicomio. E chi è povero? Risponde un assistente sociale. “Si arrangia, ci sono strutture abusive in Italia che con 350 euro al mese ti tengono il matto che di solito scappa. Ma poi viene ripreso”.
Al manicomio di Canberra comunque il problema non è dato solo dagli ospiti, come dimostra questa telefonata intercettata: “Pronto? Bar del sanatorio?”. Barista: “No, siamo il bar davanti a tale struttura decorosa, ma non c’entriamo niente con loro”. “Però avete clienti che hanno a che fare con il sanatorio!”. Barista: “Come il bar di piazza Affari a Milano ha a che fare con gli agenti di cambio. Questo non esclude che siano stati anche in sanatorio”. “Che scoperta!”. Barista: “Allora, cos’ha telefonato a fare?”. “Per dirle che è un pirla”.
Comunque non è vero che in Italia le strutture mancano. Una donna anziana sul filobus: “Ehi tu scemo! Cosa fai su un mezzo pubblico?” Io: “Vado alla scuola per deficienti”. Lei: “Ma non scherziamo! Forza, catturiamolo e portiamolo al manicomio”. Altri passeggeri: “Sì! Va catturato!!”. Non pensavo che a Milano ci fosse il manicomio. Invece sì. E’ in zona Fratelli Albatros.