Milani, il più ottimista alla Festa del Foglio

Maurizio Milani

I rigassificatori di Calenda, le liquidazioni di Landini, la Lega di Fedriga. Pazza cronaca della giornata di Firenze 

Con molto piacere ho assistito e applaudito tutti gli interventi alla Festa del Foglio, a Firenze. Non mi sono perso un intervento. Ecco quello che mi è rimasto in mente, come concetti.

 

Carlo Calenda (che voto) ha detto: “Abbiamo bisogno di cinque rigassificatori, per comodità logistica da mettere tutti al porto di Imperia. In cambio del disagio (se dovessero esplodere, ma non penso) a tutti gli abitanti di Nizza e Imperia facciamo pagare la bolletta del gas il 95 per cento in meno”. Sempre Calenda ha detto che nel caso Berlusconi si sfila, lui non tiene in piedi il governo Meloni. Sempre che non gli venga chiesto espressamente da Biden, che per adesso si è espresso contro.

 

Per quanto riguarda la sua alleanza con Renzi, dice: “Finché c’è l’on. Maria Elena Boschi, Azione e Italia viva stanno insieme. Nel 2027 si vedrà. La Boschi potrebbe essere eletta all’Onu: sarebbe la prima segretaria generale.

 

Veniamo al secondo intervento, molto applaudito, quello di Maurizio Landini. Il sindacalista del maggior sindacato d’Europa ha dichiarato: “Non mi candido alla guida del Pd e per quanto riguarda io contratti collettivi di lavoro sono contro: ogni dipendente è libero di trattare il compenso con il proprio datore di lavoro. Per quanto riguarda i braccianti della Valle del Lambro, sanno dove si trova la Camera del Lavoro. Se vogliono, le porte sono aperte. Non saremo certo noi ad andare a cercarli per fare la tessera. Anche perché far causa a una ditta è oneroso. Sì, abbiamo i nostri avvocati, ma non lavorano per la canzone di carnevale. Conviene concordare i licenziamenti in cambio di un ‘vola via’ al dipendente di 250 mila euro più liquidazione. Finito il mio mandato vorrei andare all’Onu come membro permanente, se il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite allarga all’Italia un seggio fisso. Ma non penso. 

 

Altro bellissimo intervento quello del presidente Fedriga, che fa: “Io e Maroni vorremmo mandar via Salvini dalla segreteria e mettere al suo posto Zaia. Domani mi vedo con i sindaci di alcune zone scontente di Matteo. Non è escluso che spacchiamo in due la Lega. Una parte va con Fratelli d’Italia, l’altra non penso. Per quanto riguarda lo sbocco al mare del Friuli, da tanti richiesto, comunico che c’è già. Piuttosto perché non mettere un rigassificatore alla foce del Tagliamento? Come fiume ormai è estinto causa siccità. Forse è meglio così: per la regione era solo un problema. Ciao, grazie a tutti i convenuti. Il Friuli vuole andare con la Slovenia. Perché non ci fate fare un referendum? O l’autodeterminazione dei popoli vale solo per gli altri?”.

 

Il più bello di tutti è stato l’intervento del sindaco di Firenze Nardella. Gli argomenti sono stati diversi. Ecco i più importanti: 1) Chiudere Ponte Vecchio ai tifosi dell’Inter. E’ chiaro che uno deve autodenunciarsi all’imbocco del ponte. “Sono interista!”. A quel punto gli viene interdetto il passaggio. Se uno non dichiara niente è un turista ben accolto. 2) Chiudere il Giardino di Boboli agli juventini. Anche qui uguale: per accedere e visitarlo basta stare zitti. 3) Stadio nuovo della Fiorentina da inaugurare sabato per la partita di rugby dell’Italia. La capienza va portata a 86 mila posti, senza pista di atletica. Il vecchio Comunale viene ceduto in comodato d’uso alla Primavera dello Sporting Lisbona, squadra gemellata con i viola.

 

Altro punto trattato dal sindaco e rivolto ai giovani in platea: “Non usate TikTok. Suonate il violino e il filmato mettetelo su Instagram”.

 

Il commissario europeo Paolo Gentiloni invece ha rimarcato la necessità di tornare alle monete nazionali, tranne l’Italia e la Spagna, che rimangono nell’euro. In Francia deve tornare almeno fino a fine secolo il franco e in Spagna la peseta. L’allargamento dell’Unione europea all’Albania è auspicabile: Tirana ha tutti i requisiti per entrare nell’Unione. Per quanto riguarda la Super League, gentiloni è favorevole. La prima edizione dovrebbe vincerla il Chelsea, la seconda la Juventus. La sua candidatura al Quirinale nel 2029 è data per certa (da lui stesso) per cui apprezziamo la franchezza del commissario europeo per quanto riguarda il nuovo premier inglese. Gentiloni ha detto. “E’ il miglior politico oggi in Europa. Farà tornare la Gran Bretagna a Bruxelles entro il 2036”.

 

Infine l’intervento più atteso, quello del presidente Mario Monti. In sintesi il suo pensiero a Firenze: “La Borsa di Milano capitalizza dieci volte meno di quella di Ginevra. Quindi invito la Consob ad accettare le aziende che chiedono di essere quotate in Borsa. Tranne quelle dei Fratelli Farloni di Ancona, movimento terra. Non mi convince dove hanno preso i capitali per acquistare duecento escavatori caterpillar da un milione di euro l’uno. Ma al limite facciamo finta di niente e accettiamo che anche loro entrino nel Mib 30”.

 

Ecco, il mio resoconto finisce qui. Ho imparato tante cose. La più importante? Il contante è sempre ben accetto! Infatti c’è il detto: contante? contento! Anche perché spunti degli sconti anche del 20 per cento sul prezzo se venisse emessa regolare fattura. “Ma no, lasci stare: siamo uomini di mondo…”.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.