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innamorato fisso

Dispiace che gli ex macelli diventino galleria d'arte

Maurizio Milani

Fosse per me chiuderei anche il Teatro alla Scala a data da destinarsi, sperando che in questa parentesi temporale venga occupato e trasformato in bivacco dai produttori caseari di Sondrio

Dispiace che l’area dell’ex macello di Milano sia diventata galleria d’arte. Dov’è tutta quest’arte per riempire 750 mila metri quadri costruiti per macellare bestiame? Purtroppo non è l’unico spazio occupato da “ciarpame”. L’ex Ansaldo per esempio: gli scenografi della Scala si lamentarono: “E’ troppo piccolo”. Ma prima i vostri colleghi come facevano? L’Ansaldo è 540 mila metri quadri, cosa c’è da costruire in cartapesta? La balena di Pinocchio? E fatecela stare dentro. Non possiamo darvi la vecchia area della Maserati Innocenti a Lambrate, sono 4 milioni di metri quadri. Non è che l’economia della Lombardia e di Milano gira intorno al Teatro alla Scala. Anzi, se fosse per me lo chiuderei a data da destinarsi, sperando che in questa parentesi temporale venga occupato e trasformato in bivacco dai produttori caseari di Sondrio (che fanno bene essendo finti rom). Basta trasformare tutto in gallerie d’arte. Ma che potenza industriale siamo? Scusate, che eravamo. Oggi siamo impegnati a disquisire sulle performance demenziali di Marina Abramovich. Che a me diverte molto comunque. E fa bene a comportarsi così. Da povera scema.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.