innamorato fisso
Pagelle pazze per il governo: tutti 10 dopo il primo anno di lavoro
Il miglior esecutivo a memoria di Milani. Che vede più di un ministro proiettato al Quirinale e Giorgia Meloni ben salda a Palazzo Chigi anche per le prossime due legislature. In vista bellissime riforme
E’ tempo di pagelle dopo il primo anno del governo Meloni. Iniziamo subito. Voto al governo, nel suo insieme: Dieci. E’ senza dubbio il miglior governo a mia memoria. E non per vantarmi ma avendo 69 anni… I gradini del podio vedono rispettivamente l’esecutivo guidato da Bettino Craxi e da Giovanni Spadolini (medaglia d’argento e di bronzo). Vediamo ogni singolo componente.
Presidente: Giorgia Meloni, voto dieci
Ottima la scelta di non andare a Piazza Pulita da quel comunista di Formigli che ordì un agguato ai fini di far perdere credibilità a Fratelli d’Italia. L’eurodeputato Fidanza Carlo fu la vittima scelta. (Voto dieci anche a Fidanza, che merita nel secondo “premierato” Meloni un ministero. Parliamo del 2027-2032. Perché una cosa è sicura: Giorgia Meloni starà alla guida dell’Italia minimo due legislature piene). Voto massimo che deriva anche dalla tassazione sulle banche (avendo io i miei risparmi in azioni di istituti di credito, sono stato contento di perdere in un giorno 136 mila euro. Ma adesso Giorgetti e Tajani pongono rimedio). Ma parlando francamente per me non cambia niente (invece che 10 milioni di euro ne ho 9 milioni 760 mila circa). Anche alla recente Assemblea generale dell’Onu Giorgia Meloni è stata da tutti stimata. Tanto che alcuni delegati africani hanno proposto di far entrare Italia e India tra i membri permanenti del Consiglio di sicurezza. E sbattere in strada la Russia. Per quanto riguarda i rapporti con lo Stato pontificio, il Papa è l’unico al mondo che quando parla all’Assemblea Onu riempie tutte le sedie. Quello che le riempie meno è il delegato dei Boscimani hanno seguito il suo intervento nella grande sala delle Nazioni unite zero delegazioni (anche perché lo hanno fatto parlare alle quattro del mattino). Dicevo i rapporti con la Santa Sede e Repubblica italiana grazie alla Meloni non sono mai stati così buoni dai tempi di Porta Pia. La Meloni fa bene a non andare al Festival comunista del cinema di Roma e Venezia. Ripeto voto 10.
Esteri: Antonio Tajani, voto dieci
La politica della Farnesina non è mai stata così stimata dalle cancellerie europee, come adesso. Solo il conte Camillo Benso di Cavour con la spedizione in Crimea aveva questo prestigio mondiale. Ma l’Italia non era ancora unita. Bello il suo intervento a Belfast prima della partita di rugby Irlanda del Nord contro Dublino. Tutti concordano che se non c’è più quel clima di reciproca differenza tra gli anglicani e i cattolici, il merito è di Tajani. (Anche per il suo passato di presidente del Parlamento europeo). Per quanto riguarda il Burundi ha fatto bene a chiudere l’ambasciata e richiamare il corpo diplomatico. Basta un console onorario per i rapporti di fiducia che ci sono tra le due nazioni.
Viminale: prefetto Matteo Piantedosi, che al termine del mandato di Mattarella sarà lui a prenderne il posto. Voto dieci.
Al ministero lo stimano tutti e anche i provvedimenti sui rave party e cene abusive a casa di Luciano Ligabue ha fatto bene a vietarle. I furti di notte nelle villette sono calati del 100 per cento e in generale tutti i reati sono in calo. Un leggero aumento di giovani provenienti dal Maghreb che mancano di rispetto sui tram alle donne anziane. Ma tale aspetto non può inficiare un più che ottimo lavoro. Anche perché le donne anziane è ora che la smettano di girare sui mezzi pubblici a Milano, dove devono andare? L’Inter, non gioca tutti i giorni a San siro, se proprio ci tengono a stare vicino alla squadra con le ferrovie Nord c’è un trenino che parte da Milano Cadorna e arriva ad Appiano Gentile. Qui possono vedere i loro eroi allenarsi. E baciarli. E i calciatori sono costretti dalla società a subire baci da donne anziane molto belle, un esempio: Gloria Guida splendida nei suoi 68 anni compiuti oggi. Auguri. Tifosa nerazzurra fin da bambina.
Ministro di Grazia e giustizia. Carlo Nordio, voto dieci.
La riforma della giustizia che sta portando avanti e che diventerà legge nell’aprile 2024 è bellissima, non vedremo più magistrati che durante il lockdown in virtù della carica si fanno aprire i ristoranti apposta per loro. Anche il Csm va abolito e tutto deve tornare sotto il potere esecutivo. Per me abolirei anche il potere legislativo. Ma capisco che Landini si offende, giustamente. Non esageriamo. Giusta la nomina a Napoli del procuratore Gratteri. Se abbiamo fiducia ancora nelle istituzioni è merito di persone come Nicola Gratteri. Che nel secondo governo Meloni (ripeto 2027-2032) sarà ministro lui di via Arenula. Nordio passa al Quirinale. Incarico che manterrà per anni quattordici.
Difesa: Guido Crosetto, voto dieci.
Ha fatto tutto benissimo, mi permetto un dieci meno per la vicenda Vannacci. Un attimo in più di riflessione non guastava, il generale è attualmente la figura più popolare in Europa. Non escludo da congedato, fare come De Gaulle: che per noi vuol dire Quirinale. Per cui ministro Crosetto stiamo calmi e non seguiamo Lilli Gruber e compagnia di gita. Pronti a levarsi la casacca al momento giusto in virtù dell’Antico vizio italico. Che io stesso pratico. Infatti non tengo più alla Beneamata ma alla Juventus. Dispiace dirlo. Sì, ho tradito. Amo i colori bianconeri. Per quanto riguarda le forze armate in generale, potenzierei la Marina comprando una grossa portaerei tipo quella ancorata oggi a Trieste. La Gerald Ford. Costo: 500 miliardi di euro, la metà prelevati (senza permesso di Ursula von der Leyen) dal Pnrr. Rafforzare l’Arma dei carabinieri che da forza armata autonoma va promossa a massima istituzione del paese.
Economia: Giancarlo Giorgetti, voto dieci.
Nessun rilievo da fare al ministro. Anche se rimpiango la divisione dicastero Bilancio-Tesoro-Finanze. Ma va bene così. Se riesce ad abolire le regioni, veri centri di spesa pubblica incontrollata, passerà alla storia. Ma capisco che è impresa ardua. Almeno abolire: parlamentini del Molise, Val d’Aosta (via gli statuti speciali di notte con decreto a maggioranza secca e dura). E compiere il mio sogno se può esaudirlo: trasformare il Parlamento in un bivacco, dove i i deputati mangiano e dormono su balle di fieno portate dalla Tenuta presidenziale, ora della Regione Toscana, di San Rossore.
Trasporti ecc.: Matteo Salvini, voto dieci.
Finalmente il ponticello, perché si tratta di una robina da 3,5 chilometri: si farà. Ma guardate su Google che razza di ponti ci sono nel mondo. Alcuni lunghi 40 km. E che sarà fare un ponte tra Messina e Reggio, se fosse per me la Comunità europea dovrebbe farne uno tra Gibilterra e di là. Ragazzi ma tanti se non vedevano “Mission Impossible 2” nemmeno sapevano che hanno fatto una cosa pazzesca, un tunnel sotto la Manica. Ma fermatevi un attimo a riflettere: quella che è un’opera faraonica. Non il ponticello a una campata (e cosa volevi farne cinque?) è talmente corto. Quell’operetta edilizia andava fatta già decenni fa e smettiamola di dire che sarà “stupor mundi”, ci scherzano. Piuttosto ministro Salvini, la Paullese che collega Paullo a Milano quando la fate a dieci corsie? Ormai non è più il traffico dei tempi del governo Tambroni.
Pubblica Istruzione: Giuseppe Valditara, voto dieci.
Dopo Misasi e Gelmini il miglior ministro in questo importante dicastero. Il suo progetto di legge di diminuire l’obbligo scolastico e riportarlo alla terza media (che ho brillantemente conseguito nel 1973) ha il favore degli elettori. Non dobbiamo allungare il brodo per avere altro personale docente da mantenere. Non fanno niente, una volta c’è il Carnevale, un’altra le vacanze di Natale, un’altra le votazioni, un’altra non c’è il bidello. Alla fine licenziamo il 40-50 per cento dei docenti che si arrangino a usare il proprio titolo accademico aprendo una partita Iva. Perché un ingegnere deve insegnare? Ma che vada a progettare la diga di Assuan che è solidissima ma ne serve un’altra come l’allargamento di Suez.
Cultura: Gennaro Sangiuliano, voto dieci.
In odore di essere il prossimo inquilino del Quirinale, per adesso ha fatto benissimo. Meglio di Franceschini. Per esempio: l’acquisizione da parte dello stato della casa del Vate? Ottimo investimento: costo 25 milioni di euro, incasso annuo dai visitatori, 25 milioni. Mi permetto di suggerire di acquisire anche la villa di Clooney a Laglio, che purtroppo la star vuole vendere, perché gli ha scaldato la testa sua moglie. Era meglio se non si sposava: è stato solo fino a 55 anni, aveva la fidanzata Elisabetta, che di sicuro non avrebbe permesso tale vendita. Ma ormai la frittata è fatta. La signora Clooney preferisce la Costa Azzurra. Anche la casa del maestro Giuseppe Verdi tra Parma e Piacenza è in vendita per un euro (per ristrutturarla ci vuole un miliardo). Sarebbe belo che diventasse la nuova casa degli italiani e residenza estiva del capo dello stato. Per quanto riguarda il quadro ciulato di Klimt alla galleria Oddi Ricci di piacenza, le comunico che dopo essere stato ritrovato, è di nuovo sparito. A ogni furto e ritrovamento aumenta di valore, ormai lo sanno tutti i galleristi e neofiti d’arte. Per quanto riguarda poi il Pantheon, buttiamolo giù: dopo 200 anni, dover omaggiare i Savoia (storia recente) no! Dispiace per gli altri sepolti che non c’entrano niente.
Sanità: Orazio Schillaci, voto dieci.
Grazie per aver posto fine alla discriminazione in merito ai No vax. Anche a lei chiedo si batta per far tornare la sanità a Roma. Toglietela dalle unghie delle regioni. In qualsiasi modo quelli spendono l’85 per cento del bilancio per la sanità e il resto per vantarsi a Telelombardia, che dispiace dirlo va nazionalizzata e incorporata nella Rai.
Agricoltura e Foreste: Francesco Lollobrigida, voto dieci.
Il consumo di suolo nel corso del suo mandato si è fermato. Basta togliere terra all’agricoltura per fare tipo Fico a Bologna o l’Expo, che sono andato a vederla solo gli studenti e i pensionati, zero turisti esteri. Per fare tale baracconata a Milano hanno asfaltato un milione di metri quadri di campagna con cascine attorno a Rho. Impedisca una Expo a Roma, si impegni per le Olimpiadi nella capitale nel 2074, prima data utile. La ringrazio per quello che potrà fare. Non escludo una sua salita al Colle, dopo Nordio e Fitto.
Affari europei, Pnrr: Raffaele Fitto (probabile nuovo premier se la Meloni prenderà il posto di Mattarella), voto dieci.
Ha tenuto ottimi rapporti con Bruxelles, tanto che quando gira per la capitale belga i baristi sulla porta lo invitano a entrare per brindare all’uscita della Gran Bretagna, “finalmente”. Notevole successo riscuote da parte delle parlamentari europee, con bigliettini anonimi per incontri segreti. Sono soprattutto le olandesi e le tedesche, ma anche altre, tutte bellissime e colte.
Riforme istituzionali: Elisabetta Casellati (futura presidente della Repubblica), voto dieci.
La migliore ministro della storia recente della Seconda Repubblica. Prosegua nella riforma del Cnel: licenziare Brunetta che trova subito un altro impiego di prestigio (Bce al posto di Panetta? Sì!).
Turismo: Daniela Santanché, voto dieci.
Giusta la proroga per i balneari, mettiamo un dazio a chi va in vacanza all’estero. E se l’Europa lo vieta, usciamo dall’Europa. Ma vedrà che solo a paventare questa ipotesi si spaventano. Che Europa sarebbe senza l’Italia? O la Francia… o la Spagna… o la Germania. Piuttosto annettiamo allo stato italiano Malta: senza esercito, tramite referendum.
Lavoro: Marina Calderone, voto dieci.
Perché lavorare noi quando c’è una massa di giovani del Terzo mondo che ci tengono a lavorare loro… Lasciamo i nostri giovani su TikTok, un ostrumento di mobilitazione di massa. In un’ora ti raduna nelle piazze 500 mila rimbambiti su ordine di un influencer di 15 anni.
Famiglia: Eugenia Roccela, voto dieci.
Benissimo, aboliamo se si può i matrimoni civili. Il vero sposalizio si deve fare in chiesa. Per quanto riguarda i divorziati, potremo levargli alcuni diritti. Il voto, per esempio. E’ provato che il 50 per cento del corpo elettorale che non va a votare sono divorziati e separati.
Autonomie: Roberto Calderoli, voto dieci.
Grandissimo uomo che conosce alla perfezione i meccanismi parlamentari, per me possibile prossima salita a Quirinale (come capo di stato, chiaro, mica per consultazioni o per ricevere l’incarico di formare un nuovo governo). E sempre stato uno dei miei politici preferiti, insieme a Musumeci, anche lui molto quotato per la presidenza della Repubblica sopo la svolta, cioè l’elezi0ne diretta del capo dello stato.
Sviluppo economico: Adolfo Urso, voto nove e mezzo.
Ottimo lavoro. Dispiace che chiuda la Biscotti Lazzaroni a Lambrate (Mi). Se può farli assumere dal comune, sarebbe l’ideale. Alle due vanno a casa, il sindaco ci sta, figuriamoci.
Transizione ecologica: Gilberto Pichetto Fratin, voto dieci.
Che bello vedere i pannelli solari sui prati e non sui tetti. Anche perché le grandinate, prima rarissime, adeso sono quotidiane. Dispiace frantumare un pannello solare a causa di una palla da golf di grandine. Ma proseguiamo con le auto elettriche, e anche navi, aerei e Tir.