innamorato fisso
Il moroso che mi accoltellò per un numero in un bagno pubblico
“Suino! Ero a Cortina, vado in una pubblica latrina e ironia della sorte sul muro del cesso c’era il tuo numero di cellulare”. “E allora? Che scenata fai? Non sono mai stato a Cortina, può averlo scritto qualsiasi persona”
Come pederasta vi spiego cosa è successo nel 1995. Arriva a casa il mio amore, va in cucina, prende un coltello e mi dà una coltellata. Sapendo di questi scatti d’ira da parte del mio moroso, tengo sempre un corpetto di cuoio sul busto. Mi ha salvato. Poi l’isterico si è calmato. Io: “Come mai mi hai dato una coltellata?”. Lui: “Suino! Ero a Cortina, vado in una pubblica latrina e ironia della sorte sul muro del cesso c’era il tuo numero di cellulare. Ho controllato nelle altre cinque cabine, non c’era. Ho preso proprio il cesso dove era in bella vista (anche dietro la porta) il tuo cellulare”. “E allora? Che scenata fai? Non sono mai stato a Cortina, può averlo scritto qualsiasi persona”. “Ma non scherziamo… dimmi la verità, in quale altra pubblica latrina hai lasciato scritto il tuo numero di cellulare?”. “Da quando ho conosciuto te, tramite numero sul cesso di Milano Lambrate, non l’ho più lasciato scritto”. “Puttanella bugiarda! Ti lascio”. “Ma amore! Ragioniamo. Sì, ammetto che prima di conoscerti non c’era cesso nel giro di 200 km (anche autogrill) dove non lasciavo il mio cellulare per fare le vergogne…”. “Sui muri? O lo lasciavi anche al latrinaio?”. “No, certo, si usa lasciarlo anche al latrinaio, anche se non è detto sia pederasta… ti dirò: è chiaro che quando mi sono innamorato di te non ho fatto il giro a cancellare il mio numero per schifezze a pagamento, sarà ancora lì”. “E Cortina? Come la mettiamo, porcello bugiardo”. “Senti, non ci sono stato, può averlo scritto un mio ex per dispetto”. “Dimmi il nome o ti lascio”. “Fa l’antiquario a Bologna”. “Parto per Bologna, non ci saranno mille antiquari”. “E che fai?”. “Lo impalo e lo espongo fuori dal negozio”.