INNAMORATO FISSO
Sparizioni presunte e falsi ritrovamenti in obitorio
Un tempo i custodi di obitori godevano di ottima reputazione, ora vivono tra scandali e arresti
Ieri un mio collega titolare di obitorio a 15 chilometri dal mio è stato arrestato. Imputazione: falso ritrovamento di salma. In effetti aveva scritto sul registro che la salma, oggetto di rapimento nel luglio 1998, l’aveva ritrovata in un circolo bocciofilo (a loro insaputa). Dichiarazione mendace che gli ha fatto beccare quattro anni con la condizionale e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Dicevo: “titolare di obitorio” perché con le privatizzazioni lo stato aveva dato facoltà ai comuni di vendere gli obitori. Priorità al gestore: lui lo aveva ritirato per millecinquecento euro. Io preferivo rimanere dipendente, anche se non più del comune. Il mio obitorio è stato acquistato insieme ad altri millecinquecento da un fondo di investimento.
Fino al 1950 il custode di obitorio era molto stimato in paese. Al pari del segretario comunale e del direttore del manicomio. Perse appeal dopo lo scandalo di una presunta sparizione, reato mai avvenuto. Infatti il giovane scomparso venne ritrovato anni dopo centravanti della Ternana in Serie A. E scagionò sia il latrinaio che l’obitoriale.
A dare un ulteriore colpo all’immagine della figura di “custody obitory” fu il ritrovamento di alcune salme esposte al contrario. Non si è mai saputo chi fosse stato. Quello dell’obitorio dichiarò: “Sono arrivate già così”.