INNAMORATO FISSO

Sparizioni presunte e falsi ritrovamenti in obitorio

Maurizio Milani

Un tempo i custodi di obitori godevano di ottima reputazione, ora vivono tra scandali e arresti 

Ieri un mio collega titolare di obitorio a 15 chilometri dal mio è stato arrestato. Imputazione: falso ritrovamento di salma. In effetti aveva scritto sul registro che la salma, oggetto di rapimento nel luglio 1998, l’aveva ritrovata in un circolo bocciofilo (a loro insaputa). Dichiarazione mendace che gli ha fatto beccare quattro anni con la condizionale e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Dicevo: “titolare di obitorio” perché con le privatizzazioni lo stato aveva dato facoltà ai comuni di vendere gli obitori. Priorità al gestore: lui lo aveva ritirato per millecinquecento euro. Io preferivo rimanere dipendente, anche se non più del comune. Il mio obitorio è stato acquistato insieme ad altri millecinquecento da un fondo di investimento.

Fino al 1950 il custode di obitorio era molto stimato in paese. Al pari del segretario comunale e del direttore del manicomio. Perse appeal dopo lo scandalo di una presunta sparizione, reato mai avvenuto. Infatti il giovane scomparso venne ritrovato anni dopo centravanti della Ternana in Serie A. E scagionò sia il latrinaio che l’obitoriale.
A dare un ulteriore colpo all’immagine della figura di “custody obitory” fu il ritrovamento di alcune salme esposte al contrario. Non si è mai saputo chi fosse stato. Quello dell’obitorio dichiarò: “Sono arrivate già così”.
 

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.