innamorato fisso
Parentele lontane
Ieri all'obitorio un una banda di gentaglia voleva ritirare una salma affermando di essere "cugini alla sesta" del defunto. Una storia talmente assurda che anche il cadavere si è spaccato in due dalle risate
Ieri arriva all’obitorio (in piena notte) una banda di gentaglia: “Custode, abbiamo il permesso di ritirare la salma di un nostro congiunto”. Io: “Non ho ricevuto nessun ordine in tal senso”. Il capo: “È un nostro parente”. Io: “Di che grado?”. Il capo: “Cugino alla sesta”. Io: “Un po’ larghina come parentela”. Il capo: “Noi siamo parenti fino al diciannovesimo grado”. Io: “Come la famiglia reale inglese”. Il capo: “Non scherzi...”. Io: “Comunque da qui salme non escono se non c’è un’autorizzazione della procura o del sindaco”. Loro insistono e mettono le mani sul feretro. Nasce una colluttazione, viene a darmi man forte il mio amico latrinaio che gestisce i bagni pubblici lì davanti. Rimuovono il cadavere che cadendo si spacca in due. Era già duro. Uno dei loro svelto come una volpe prende la parte superiore e scappa. Gli altri sodali demordono nel furto e vanno via. “Non finisce qui, vogliamo anche la metà sotto”. Racconto l’accaduto all’assessore. “Cosa dici di fare?”. “Per me non c’è problema se vuoi regalargli l’altro pezzo. Mi firmi che la responsabilità è tua”. Alla fine hanno portato indietro loro l’altro pezzo, ci siamo riconciliati e tutto si è svolto con dignità e serenamente.