Innamorato fisso
Joe Pesci ospite speciale all'obitorio
Un attore di fama internazionale in visita per un motivo particolare
Era orario di visita. Mi trovavo al mio posto in divisa comunale. Tecnicamente si chiama: “postazione obitoriale di primo livello”. Entra Joe Pesci. Rimango più che contento e stupito: “Quale onore! Maestro!” “Grazie grazie”. Io: “E' venuto a far visita a qualche mafioso allungato in sale?”. “No! Le dico sinceramente, comincio ad avere i miei anni e sono sempre in giro per il pianeta; da qualche tempo ho preso il vizio di visitare l'obitorio dove mi trovo”. Io: “Come mai?”. Lui: “Voglio vedere, quando mi verrà un malore, dove mi sbatteranno, perché a casa non ci sono mai e di sicuro quando verrà il giorno non mi porteranno all'obitorio di Cleveland, la mia città, ma dove sarò in quel momento...”. Io: “Se posso permettermi, quanti obitori ha visitato?”. Lui: “Circa 200, da Genova, Pegli a Dakota City e Stoccarda e Vienna...”. Io: “E' bello l'obitorio di Vienna? Ho sempre desiderato vederlo”. Lui: “Sì! Il più bello che ho visto; è rimasto come quando hanno portato il fratello dell'Imperatore che si era buttato nel Po nei pressi di Reggio Emilia”. Io: “Ha visto anche l'obitorio di Reggio?”. Lui: “Sì! Molto bello, gli ho dato quattro stelle”. Io: “Maestro mi farebbe un autografo sul muro”. Lui: “Volentieri, metto anche la data, spero di non essere suo ospite... il rischio c'è finché non mi imbarco domani per Istanbul”. Io: “Presumo andrà a visitare l'obitorio?”. Lui: “La prima cosa che faccio quando arrivo in una città”. Io: “Non dovrei chiederlo, ma come ha trovato le mie casse mortuarie?”. Lui: “Accoglienti, stile spartano, senza fronzoli come piace a me. Oggi quante salme avete esposte?”. Io: “Oggi nemmeno tante, trentadue”. Lui: “Però... pensavo meno”. Io: “Prende un caffè?”. Lui: “No grazie, al limite un mandarinetto isolabella”. Io: “Vado a prenderlo al bar”. Torno e Joe Pesci non c'è più. Mi dicono i vicini che è arrivato un taxi e lo ha caricato. Destinazione ignota. Penso Museo Poldi Pezzoli. Telefono al custode (che è mio fratello). “Ciao Antonio! C'è lì Joe Pesci?”. Lui: “No! Perché?”. Io: “Niente, ho pensato veniva lì...”. Lui: “Se arriva ti chiamo”. Io: “Ciao grazie”. Dopo un'ora mio fratello mi telefona: “Da non credere! Joe Pesci è qui che ammira i quadri”. Io: “Chiedigli se gradisce un mandarinetto isolabella!”. “No! Non voglio disturbarlo, non vorrei gli venga un malore”. Io: “Sì! Infatti lascia stare. Ciao!”.