innamorato fisso
La casa disordinata che profumava di gelsomino
Apparteneva a un ex cabarettista dello Zelig, che ha avuto un momento di sconforto lunghissimo, sin dal 1984
Diceva il mio amico letturista contatore gas: “Ieri sono entrato in una casa, c'era di tutto... mai visto così tanti oggetti. Un disordine da non dire”. Mancava appena un uomo anziano che fumava la pipa in poltrona, sosia del commissario Maigret. O lui stesso... a questo punto”. Io: “C'era odore?”. Lui: “No! Quello no! Anzi profumo di gelsomino appena raccolto”. Io. “Che bello”. Lui: “Se chiamano l'ufficio igiene sigilliamo sia la casa che tutto il quartiere”. Io. “Ma impestato tutto il quartiere”. Lui: “Ma certo! Il profumo del gelsomino si forma in modo uguale dalla decomposizione dei wurstel e altri alimenti. Lasciati marcire per anni sulla credenza”. Io: “Che mito! Chi è il padrone?”. Lui: “Un cabarettista dello Zelig!”. Io: “Che vergogna!”. Lui: “Ma no! Può capitare un momento di sconforto”. Io: “Ma da quello che mi descrivi quel momento di sconforto dura dal 1985-86...”. Lui: “Sì! Il profumo di gelsomino che non proviene dalla natura, si forma non prima di lustri”. Interviene una ragazza seduta al tavolo del bar sola: “Amore! Dove sei?”. Mio amico: “Via dei monsoni 4. Milano. In cortile c'è solo lui. Se non lo trovi è nel negozio di suo fratello, il ladro”.