Unsplash

innamorato fisso

Ho rotto la latrina dell'obitorio per costringere il comune a rifarmela nuova

Maurizio Milani

Purtroppo hanno capito il dolo, e mi lasciano da anni senza servizi igienici. Io mi arrangio. Il problema è più per i parenti dei defunti. Ma neanche

La latrina dell’obitorio è rotta. Si è messo un cartello “fuori uso”. Qualcuno con ironia fuori posto ha aggiunto “per lutto”. A quel punto mi sono offeso. Avevamo ancora una latrina alla turca con catena e manico di bachelite e con cassone d’acqua in alto. L’ho rotta apposta, così il comune è costretto a farmela più bella e nuova.

Purtroppo loro hanno capito il dolo, e mi lasciano da anni senza servizi igienici. Io mi arrangio. Il problema è più per i parenti. Il cesso più vicino è a quattro chilometri dall’obitorio, in un bar gestito dalla mafia. Lungo il viale ci sono altri bar (circa dieci) più vicini, ma tutti hanno la latrina fuori servizio. A volte li mando presso una piscina abbandonata, confiscata alla ’ndrangheta con villetta annessa, che però è occupata da abusivi. Se fai le vergogne nella piscina si lamentano… anche se non è loro ed è vuota.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.