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innamorato fisso

Un ispettore Bce sulla cordigliera

Maurizio Milani

Dopo che un gruppo bancario ha acquisito tutti gli sportelli dei maggiori istituti di credito andino, non potevo esimermi da una visita. Come prassi (galanteria istituzionale) ho avvertito un mese prima la banca

Un gruppo bancario ha acquisito tutti gli sportelli dei maggiori istituti di credito andino. Come ispettore Bce mi sono recato sulla cordigliera. Come prassi (galanteria istituzionale) ho avvertito un mese prima la banca. Di modo che se c’è della contabilità da far sparire, ne hanno tutto il tempo. Arrivato nella sede centrale, sono stato accolto da dieci campesinos. Vestiti come nei documentari. Io: “Siete clienti della banca?”. “No! Lui è il direttore e noi impiegati”. Io: “Ma che bella sorpresa! Già così l’ispezione è positiva… e bella”. Entrati in banca ho notato delle calcolatrici Olivetti (1980 circa) che venivano usata dai cassieri. Mi volto, scende uno dalle scale in accappatoio. Io: “Complimenti! E’ un dipendente?”. Lui: “No! Sono il moroso di un impiegati dell’ufficio titoli, siccome in casa non ho acqua vengo qui a docciare”. Io: “Fa bene! Ogni quanto?”. Lui: “Tutti i giorni! Però non scrocco, porto sempre qualcosa al direttore, salumi, Tequila, sigari, riviste di culturismo Usa”.

Mi raggiunge il direttore della banca: “Ispettore? Tutto bene? Prende un caffè?”. Io: “Tutto alla perfezione, inutile guardare il resto. La mia relazione è AAAA++++. Il massimo”. Direttore: “Grazie, sono commosso!”. Io: “Onore al merito, non ho fatto altro che constatare la perfetta organizzazione del vostro istituto di credito”. Nel mentre si sente bang-crash. Fumo e polvere. Direttore: “Hanno fatto saltare il bancomat”. Io: “Può capitare! Ma per curiosità. In Europa li fanno saltare in piena notte...”. Direttore: “No! Qui preferiscono a metà mattina, così di notte riposano”. Io: “Allora a presto, come dicevo riferisco a Francoforte che la banca è più che sana. Sanissima”.

Direttore: “L'accompagna al pullmann”. Io: “Molto panoramica la mulattiera per venire da voi. Ma l'autista del pulmann?”. Direttore: “E' mio cugino!”. Io: “Le faccia i mie complimenti, guida benissimo anche quando si è vicino agli strapiombi non va mai sulla ghiaia”. Direttore: “Sì! Anche perché se ci va finisce nel burrone. Ma in 95 anni che c'è la carriere, mai nessuna è volata giù”. Io: “Un caro saluto e ancora complimenti! Per curiosità la lira italiana a quanto la scambiate?”. Direttore: “Al mercato parallelo una lira una ghianda. Invece al mercato secondario appena vedono le lire scappano”. Io: “Giustamente! Meno male c'è l'euro”. Direttore: “Sì! E anche il fiorino ugandese”.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.