E' tempo dei palermitani interisti

Pierluigi Pardo

Tom Brady, Eusebio Di Francesco, Matteo Renzi, Sergio Mattarella. La gamma dei vincitori del weekend è piuttosto variegata. Lo sport e la politica sono la stessa roba, in fondo. Antagonismo e adrenalina.

Tom Brady, Eusebio Di Francesco, Matteo Renzi, Sergio Mattarella. La gamma dei vincitori del weekend è piuttosto variegata. Lo sport e la politica sono la stessa roba, in fondo. Antagonismo e adrenalina. Tra questi non c’è Roberto Mancini, decisamente. L’Inter non esiste più e viene fuori il sospetto che il cambio in panchina sia stato più mediatico che tecnico. Nonostante Shaqiri, nonostante Podolski, la squadra è nel caos e i numeri cominciano a essere decisamente peggiori di quelli di Mazzarri. Mauro Icardi nevrastenico sotto la curva con la maglia restituita dai tifosi apre il solito tema. Quali sono i confini oltre i quali la critica, legittima, diventa insulto? La Roma ha mille sfighe, infortuni in serie, mercato da verificare e il Napoli sul collo. Deve scrollarsi di dosso la luna nera. La Juve di Allegri si gestisce di più rispetto all’esibizione muscolare di Antonio Conte, perennemente a caccia di record di punti e vittorie. A Udine Max passa un pomeriggio di pennica gestita, in testa ha il suo “piùsette” e il Dortmund, semmai. Storie di attaccanti: Quagliarella è ancora un crack, Eto’o forse già un problema, ZazaBerardiSansone una meraviglia che si ripete, Ménez l’estintore della profonda crisi Milan. Storia d’Italia (calcistica): Moratti e Moggi si stringono la mano. Non sarà un Nazareno, forse è solo buona educazione, comunque è una notizia.

 

Intanto apprendo da un’intervista a Castagnetti che il nuovo presidente, Sergio Mattarella, conosce a memoria tutte le formazioni del passato. E’ il tempo dei palermitani interisti, evidentemente. La loro squadra per il calcetto è bella e fatta: Fiorello, Mattarella, Cerasa, La Russa, Riotta. Chi porta il pallone?

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