"Il patto segreto per formare un governo Berlusconi-Renzi"
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Pais, Financial Times, Echos, Times
Intrigo italiano
Londra, 30 gen - (Agenzia Nova) - E' stato un weekend sanguinoso per la politica italiana, ad appena cinque settimane delle elezioni: lo scrive il quotidiano economico britannico "The Financial Times" in apertura della rubrica "Bruxelles Briefing" che ogni lunedì fa il riassunto delle principali notizie di quanto accaduto nel fine settimana nei paesi dell'Unione europea. Il corrispondente da Roma del giornale, James Politi, riferisce che l'ex primo ministro e leader del Partito democratico (Pd) di centro-sinistra, Matteo Renzi, ha brandito il coltello in maniera drammatica nella selezione dei candidati che correranno per un posto in Parlamento: i dissidenti sono stati esclusi e i fedelissimi sono stati premiati con la candidatura in seggi ritenuti sicuri. Tutto ciò ha provocato racconti di lacrime al quartier generale del Pd e timori di una nuova scissione nel partito. Lo stesso Renzi ha definito "devastante" quanto è accaduto. La conflittualità interna al Pd potrebbe dare un ulteriore vantaggio all'opposizione populista in vista del voto del 4 marzo prossimo: in Italia si parla molto delle alleanze che il Movimento 5 stelle (M5s) potrebbe stringere se dovesse emergere dalle urne come il primo partito e se il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dovesse dare a loro il mandato di formare il governo. Secondo il corrispondente del "Financial Times", comunque, nonostante i punti in contatto con l'euroscettica Lega nord, che fa parte della coalizione di centro-destra con Forza Italia di Silvio Berlusconi, al momento è altamente improbabile l'eventualità, che tanto spaventa i mercati, di un'alleanza dopo il voto tra M5s e Lega e quindi i funzionari Ue a Bruxelles possono dormire sonni tranquilli. Tuttavia se il Partito democratico continuerà a generare solo notizie negative come ha fatto nello scorso fine settimana, ogni opzione diventerà possibile.
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L'esercito di modelle di Berlusconi escluderà gli euroscettici
Londra, 30 gen - (Agenzia Nova) - Silvio Berlusconi ha compiuto un importante passo verso il suo ritorno politico promettendo ai leader europei che dopo le elezioni del 4 marzo formerà una coalizione di governo escludendo tutti i partiti euroscettici che attualmente sono suoi alleati nella campagna elettorale: lo scrive sul quotidiano britannico "The Times" il corrispondente da Roma Philip Willan citando i media italiani e in particolare il quotidiano italiano "La Repubblica". Berlusconi avrebbe fatto questa promessa nel corso degli incontri avuti a Bruxelles all'inizio della scorsa settimana con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e con Manfred Weber, il presidente del gruppo europarlamentare del Partito popolare europeo: secondo questa interpretazione, ci sarebbe una sorta di patto segreto per formare, dopo il voto, una coalizione di governo con il Partito democratico dell'ex primo ministro Matteo Renzi; il leader della Lega nord, Matteo Salvini, ha sminuito queste rivelazioni definendole come "fake news e ha detto di avere fiducia nei patti stretti con Berlusconi. A ogni modo il "Times" riferisce che, allo scopo di conquistare un buon risultato per il suo partito Forza Italia, Berlusconi ha riempito le sue liste elettorali con modelle ed ex modelle, nella speranza di attrarre il voto maschile: fra esse ci sono Matilde Siracusano, una finalista del concorso Miss Italia del 2005, Mara Carfagna, una ex showgirl che è già stata ministro delle Pari opportunità in un precedente governo di centro-destra e Annaelsa Tartaglione. Tanto che il giornale "Il Fatto Quotidiano" nel dare notizia della formazione delle liste di Forza Italia ha titolato "Con B. è sempre Forza gnocca", in chiaro riferimento agli scandali sessuali che travolsero nel 2011 l'ultimo governo dell'anziano tycoon. Ovviamente, nota il "Times", tra le belle ragazze candidate nelle liste di Forza Italia non c'è Ambra Gutierrez, la modella che ha pubblicamente denunciato di aver subito molestie sessuali da parte di Berlusconi.
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Massimo D'Alema, queste sono le elezioni più confuse della storia italiana
Madrid, 30 gen - (Agenzia Nova) - L'ex primo ministro italiano Massimo D'Alema ha concesso un'intervista al quotidiano spagnolo "El pais" sulle elezioni politiche previste in Italia per il prossimo 4 marzo. "Sono le elezioni più confuse nella storia del nostro paese, quindi nessuno sa cosa succederà. Ma con ogni probabilità non ci sarà una maggioranza di governo. Abbiamo una legge elettorale travestita da maggioranza proporzionale. Penso che nessuno dei candidati sarà il primo ministro" ha dichiarato D'Alema, che si presenterà al voto con il progetto politico Liberi e Uguali.
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Le elezioni arrivano nel momento più drammatico
Parigi, 30 gen - (Agenzia Nova) - Le elezioni italiane del 4 marzo sono arrivate al loro momento più "drammatico": quello "dell'elaborazione delle liste dei candidati". Lo scrive "Les Echos", sottolineando che è un'occasione per mettere in atto "tradimenti, espulsioni, favori e altri doppi giochi". Il quotidiano economico sottolinea che il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ha avuto "la mano un po' pesante" nella preparazione delle liste, mentre il Movimento 5 Stelle è un partito "in via di normalizzazione" dopo il ritiro di Beppe Grillo. Tuttavia, l'Europa resta un tema centrale di questa campagna, con la coalizione di centro-destra che resta divisa sull'argomento. Il quotidiano economico riporta poi i risultati dei sondaggi, che danno il centro-destra in testa con il 36 per cento dei voti, seguito dal Movimento 5 stelle al 28 per cento e il Partito democratico al 20 per cento.
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L'Europa militarizza il Sahel
Madrid, 30 gen 08:42 - (Agenzia Nova) - Il 18 gennaio scorso, in occasione del vertice anglo-francese, il Regno Unito ha confermato l'intenzione di inviare truppe militari nel Sahel con l'obiettivo di aiutare le forze locali nella lotta contro il terrorismo. Questa decisione si colloca nell'ambito della preoccupazione dell'Unione europea per l'instabilità della regione africana, considerata fondamentale per la propria sicurezza. Lo riferisce il quotidiano spagnolo "El Pais" che ripercorre lo storico degli interventi militari europei della zona, da quello statunitense nel 2002 a quello francese nel 2013 con l'operazione Serval in Mali, sostituita nell'agosto del 2014 dall'operazione Barkhane. Durante il vertice di Parigi, anche il primo ministro italiano Paolo Gentiloni ha promesso, insieme ad altri leader europei, di espandere la propria presenza militare nella zona. Nonostante la presenza di forze di pace e truppe provenienti da diversi paesi, i gruppi ribelli del Sahel hanno approfittato della porosità dei confini e delle aree in cui manca una netta autorità del governo per diffondersi e raggiungere luoghi in cui precedentemente non operavano. Dal 2016 ci sono stati attacchi nel Niger occidentale e nel Burkina Faso settentrionale, che hanno sollevato l'allarme sull'estensione regionale di questo conflitto, continua "El Pais". Per questa ragione anche il governo spagnolo di Mariano Rajoy ha deciso, durante l'ultimo consiglio dei ministri del 2017, di approvare un aumento di 152 soldati in Mali, per un totale di 292. La Spagna ha anche offerto la possibilità di inviare professori e accademici al Defence College del G-5 situato nella capitale mauritana, Nouakchott, per la realizzazione di corsi di alto livello. In questo modo, il governo di Madrid adempie alla promessa fatta durante il vertice dello scorso 13 dicembre a Parigi convocato dal presidente francese per fare il punto sulla situazione di insicurezza e terrorismo nel Sahel.
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