Il rischio contagio dell'instabilità italiana
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Financial Times, Pais, Libération, Wall Street Journal
La Germania "contagiata" dall'ingovernabilità all'italiana
Madrid, 12 mar - (Agenzia Nova) - Quattro mesi dopo le elezioni, la Germania ha finalmente un nuovo governo, mentre l'Italia, a seguito delle elezioni del 4 marzo, dovrà affrontare nelle prossime settimane una simile fase di incertezza. Lo scrive il quotidiano spagnolo "El Pais" che aggiunge come la principale economia dell'eurozona abbia scoperto di avere in comune con l'Italia un dibattito politico interno caratterizzato da "sterili discussioni, numerose battute d'arresto, alleanze improbabili, false promesse e in generale un momento di blocco politico che finora si era verificato solo a Roma".
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La probabilità di una crisi italiana “è più alta dopo le elezioni”
New York, 12 mar - (Agenzia Nova) - La probabilità di una crisi italiana “è più alta dopo le elezioni, anche perché il voto ha confermato che gli italiani continuano a non riconoscere la causa dei problemi del loro paese”. Questo l’allarme lanciato dal “Wall Street Journal”, che allo stesso tempo sottolinea la possibilità che “dalla nebbia delle elezioni emerga un nuovo governo che non danneggi una ripresa promettente”. “La questione chiave che i politici europei hanno discusso l’anno scorso – spiega il quotidiano economico - è la seguente: le riforme per rafforzare la zona euro dovrebbero essere attuate prima o dopo una crisi italiana? Naturalmente, nessuno pubblicamente lo dice così apertamente. Al contrario, si nascondono dietro il linguaggio tecnico: discutono se l’eurozona debba privilegiare la ‘riduzione del rischio’ o la ‘condivisione del rischio’. Ma tutti sanno di cosa stanno parlando", afferma il quotidiano statunitense. "L’area dell’euro dovrebbe forse dotarsi di strumenti per affrontare una crisi in Italia come quella che ha colpito la Grecia, e forse addirittura prevenirla? Oppure dovrebbe aspettare che i mercati concludano che i debiti della terza economia dell’Unione europea sono insostenibili e che poi risanino il caos? (…) E’ vero, una crisi italiana non è certa. Molti investitori hanno perso soldi scommettendo sulle crisi italiane negli ultimi anni e alcuni lo avranno fatto ancora una volta la scorsa settimana, con l’effettivo peggioramento dello spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi. E’ possibile che dalla nebbia delle elezioni emerga un nuovo governo che non danneggi una ripresa promettente”, aggiunge il "Wall Street Journal". “Il Movimento 5 Stelle, che ha superato i sondaggi con il 32 per cento, non è un partito populista convenzionale e non è chiaro come agiranno i suoi neoeletti parlamentari. La Lega, che ha ottenuto il 18 per cento dei voti, è un partito populista, ma è in coalizione con il centrodestra. Il Partito Democratico è stato pesantemente sconfitto, ma rimarrà in carica fino alla formazione di un nuovo governo. ‘L’Italia è stabile nella sua instabilità’, dice un alto esponente politico italiano. Tuttavia, la probabilità di una crisi italiana è più alta dopo le elezioni, anche perché ha confermato che gli italiani continuano a non riconoscere la causa dei problemi del loro paese”. Nel corso della campagna elettorale, scrive ancora il "Wall Street Journal", “la colpa della pessima performance economica dell’Italia è stata attribuita all’ortodossia fiscale dell’Ue, che richiedeva austerità in risposta alla crisi finanziaria globale, privando l’economia della domanda interna. In questo modo, gli italiani non solo si sono assolti dalla responsabilità per le proprie sventure, ma hanno anche ignorato le chiare lezioni arrivate dalle robuste riprese in altre zone dell’eurozona”. I recenti governi italiani “hanno avuto qualche successo nel rivedere il mercato del lavoro, il sistema pensionistico e il settore bancario, facilitando il flusso delle risorse verso i settori produttivi. Eppure, durante le elezioni non c’è stato alcun dibattito su come affrontare quello che gli investitori identificano come le due maggiori sfide per l’Italia: un sistema giudiziario poco efficiente e una pubblica amministrazione inefficiente. Invece, i partiti hanno tentato di superarsi reciprocamente con spericolate promesse fiscali e si sono impegnati a cancellare le riforme precedenti”.
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La "ribellione" del Sud Italia
Madrid, 12 mar - (Agenzia Nova) - Esiste un legame diretto tra il successo del Movimento 5 stelle, che nelle elezioni del 4 marzo ha ottenuto il 32,7 per cento delle preferenze di voto, il reddito pro capite e il tasso di disoccupazione italiano. Lo riferisce il quotidiano spagnolo "El Pais" che spiega come la "Start up" creata da Grillo e Casaleggio abbia puntato sul disagio e sulla rabbia della popolazione del Meridione d'Italia, perlopiù ignorata dalle altre formazioni politiche, aumentando così quel divario Nord-Sud che già storicamente caratterizzava l'Italia.
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Carlo Freccero, il M5S non ha mai voluto prendere il posto della sinistra
Parigi, 12 mar - (Agenzia Nova) - "Il populismo dei 5 Stelle è un antagonismo sociale che il centro-sinistra non rappresenta più. Il suo successo si fonda soprattutto sulla volontà di dire basta alla casta". È quanto afferma Carlo Freccero, autore televisivo e professore di comunicazione all'università di Genova, in un'intervista pubblicata oggi da "Libération". Per spiegare il movimento pentastellato, Freccero sottolinea che il partito del candidato Luigi Di Maio rappresenta la "rivoluzione digitale ibridata con la televisione". "Essere di sinistra, in Italia, ha assunto nel corso degli ultimi anni un significato infausto perché il centro-sinistra ha totalmente abbracciato il neoliberismo identificandolo con il progresso" ha aggiunto il professore, spiegando che per questo motivo il Movimento 5 Stelle non ha mai voluto prendere il posto della sinistra". "Ha semplicemente interpretato il nuovo modo di pensare dettato dai social network, nei quali le grandi visioni e narrazioni non contano più ma si lavora sui rimedi urgenti" ha aggiunto Freccero.
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L'Italia sta accumulando guai per l'Eurozona
Londra, 12 mar - (Agenzia Nova) - L'Italia nell'immediato futuro resta la principale fonte di pericoli per l'Eurozona: è questa la conclusione a cui giunge sul quotidiano economico britannico "The Financial Times" l'autorevole opinionista Wolfgang Munchau al termine di un'analisi in cui esamina i fattori di rischio emersi dalle recenti elezioni italiane. Scartata per fortuna l'improvvida idea di un referendum sulla permanenza dell'Italia nell'euro, secondo Munchau infatti restano sul tavolo tre rischi: la possibilità che il prossimo governo italiano, dominato dai partiti populisti ed euroscettici, faccia deragliare il tentativo messo in atto da Francia e Germania per riformare l'Unione europea; il pericolo che le proposte in materia fiscale, su cui il Movimento 5 stelle e la Lega hanno costruito il proprio consenso elettorale, facciano esplodere i conti pubblici dell'Italia; e l'idea di istituire nella Penisola una sorta di "moneta parallela" che permetta di sfuggire alla stringenti regole che governano l'Eurozona.